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17/11/2014 06:30:00

Marsala. E' il giorno del consiglio comunale sull'inchiesta rifiuti

 Dopo le ricerche della commissione d’inchiesta, dopo i dossier tirati fuori con il mugugno dei consiglieri, dopo le polemiche, le liti, le minacce di querela, e con le bollette Tari che sono arrivate nelle case dei marsalesi, oggi, a Marsala, è il giorno del consiglio comunale sull’Ato Tp1 e sulla gestione dei rifiuti.
Si comincia alle dieci e l’argomento di discussione sarà la relazione della commissione d’inchiesta sul funzionamento dell’Ato presieduta dal consigliere Michele Gandolfo. E tra lui e il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano nei giorni scorsi si è consumato uno scontro senza mezzi termini. Gandolfo accusava l'altro di voler insabbiare la relazione della commissione d'inchiesta istituita per far luce sull'aumento vertiginoso dei costi della raccolta rifiuti a Marsala. L'altro, Sturiano, non ci sta e annuncia querela.
Fatto sta che quella che arriva in consiglio è una relazione a metà, approvata dai componenti della commissione, ma ci sono state molte difficoltà per reperire documenti. E la polemica su come e se portare in consiglio la relazione, con Gandolfo che chiedeva un consiglio straordinario e accusava Sturiano di voler fare un consiglio a porte chiuse: “vuole insabbiare tutto per mantenere alcuni equilibri all'interno del comune nell'ottica di una sua candidatura a sindaco”. Il presidente del consiglio non gradisce e annuncia querela per Gandolfo: “non si può permettere di dire il falso. Non è vero che volevo insabbiare tutto, non è vero che volevo fare il consiglio comunale chiuso, anzi ero stato io a proporre una seduta ad hoc, sono stati gli altri a bocciare la proposta. Ci sono atti istituzionali che parlano”. La preoccupazione, per alcuni, è che in aula si possa parlare di fatti e circostanze che riguardano “persone”, in tal caso la seduta dovrebbe sospendersi e tenersi a porte chiuse. Ma oggi si va in scena, come ha deciso la conferenza di capigruppo la scorsa settimana. E con un lavoro della commissione d’inchiesta che è durato un anno, mentre a governare la città c’era Giulia Adamo, con i suoi fedelissimi, Francesco Tumbarello e Antonio Provenzano, come liquidatori dell’Ato Tp1, con l’ultimo dei due che, una volta aboliti gli Ato, è diventato assessore della Giunta Adamo, con un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che riguardava Salvatore Alestra (ai vertici dell’Ato prima di Tumbarello e Provenzano) e i vertici di Aimeri Ambiente e Sicilfert su presunti casi di false attestazioni, corruzione, e voto di scambio. E proprio l’indagine, indirettamente, ha “ostacolato” il lavoro della commissione, perchè alcuni atti erano al vaglio della magistratura.
Ma la relazione dice comunque qualcosa. Dice che negli ultimi anni il costo della raccolta rifiuti è aumentato, parla di un contratto troppo costoso, che presenterebbe delle anomalie. Parla di servizi non resi e penali che prima, con l’amministrazione Renzo Carini venivano chieste e in maniera cospicua, e poi un po’ meno. La commissione, si legge nella relazione, nutre anche forti dubbi sulla trasparenza della procedura che ha portato Aimeri Ambiente ad ottenere l'appalto “il cui contratto non ha previsto la rescissione in caso di scioglimento dell'ente Ato”. E il calcolo della base d'asta “a corpo” e non “per quintale” sarebbe alla base dell'elevato appalto. C’è molta carne sul fuoco per il consiglio comunale di oggi.