A Trapani un avvocato di Alcamo è sotto processo per tentata estorsione e rischia oltre che la condanna anche la cancellazione dall'albo. Per lui è stata chiesta dal Pm Andrea Norzì una condanna a quattro anni e sei mesi di reclusione. Si tratta dell'avvocato Maurizio Lo Presti, finito sotto processo dopo la denuncia di due suoi ex clienti, Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo. Si tratta di due dei condannati per la strage di Alcamo Marina, poi assolti, dopo 30 anni, grazie ad un processo di revisione, da tutte le accuse. Hanno denunciato di avere subito pressioni dal loro difensore affinché sottoscrivessero un contratto che prevedeva una quota della misura del 30% della somma che sarebbe stata liquidata all'esito della sentenza e il pagamento di un milione di euro in caso di recesso. Per gli inquirenti il legale avrebbe minacciato di non presentarsi in aula, nell'udienza finale, con gravi ripercussioni per i suoi assistiti che da oltre 30 anni attendevano la revisione. Ferrantelli e Santangelo non avrebbero ceduto alle pressioni decidendo di affidarsi alla fine all'avv. Baldassare Lauria, che aveva già assistito un loro coimputato, Giuseppe Gulotta. La sentenza è prevista per il 2 dicembre.
LIBRIZZI. Don Sergio Librizzi, l’ex direttore della Caritas di Trapani, indagato per concussione sessuale, è stato interrogato, nelle ultime ore, a lungo in Procura. Al prelato – per anni uno dei punti di riferimento della Curia trapanese – i pm potrebbero contestare altri capi d’imputazione legati al principale reato contestatogli.
La ventilata novità scaturisce dagli elementi acquisiti dagli inquirenti con l’audizione di numerosi testi. L’interrogatorio, tuttavia, è andato oltre i fatti legati alla concussione sessuale. Contestualmente al suo arresto, la sezione di pg della forestale, nello scorso mese di giugno, ha provveduto a sequestrare – nei locali dell’Hotel Villa Sant’Andrea di Valderice, dove di fatto Librizzi aveva suoi uffici - una corposa documentazione digitale. L’esame del materiale informatico consentirebbe agli inquirenti di allargare il fronte delle indagini con il coinvolgimento di altri soggetti e per reati diversi da quello principale contestato al sacerdote.