Resta alta l'attenzione sul nuovo tribunale di Marsala e sul trasferimento delle attività che ha subito uno stop a lavori praticamente ultimati. E giovedì mattina una delegazione della Camera Penale di Marsala, insieme al Commissario del Comune, Giovanni Bologna ed all’Ingegnere Gianfranco D’Orazio, effettuerà un sopralluogo nei locali del nuovo palazzo di Giustizia per “constatare la situazione reale della struttura e se la stessa può essere immediatamente utilizzata quale sede degli Uffici Giudiziari”. Della Delegazione faranno parte l’intero Direttivo della Camera Penale, presieduta dall'avvocato Diego Tranchida, ed i due past- Presidenti, gli avvocati Stefano Pellegrino e Paolo Paladino.
Il nuovo Tribunale di via del Fante è quasi pronto, mancano solo alcune rifiniture. Stiamo parlando di una struttura molto più grande dell’attuale palazzo di Giustizia che da anni sta stretto a cancellieri, giudici, avvocati e che ospita anche la Procura della Repubblica.
Le perplessità sorgerebbero soprattutto per l’area dedicata ai processi penali. Ma per gli avvocati penalisti di Marsala non ci sarebbero problemi. “Mi sembra uno stop pretestuoso. Le colonne in mezzo all’aula non limiterebbero il lavoro, non portano ostacolo”, dichiara l’avvocato Diego Tranchida, presidente della Camera Penale di Marsala. “L’abbiamo detto al presidente Natoli che siamo favorevoli al trasferimento del tribunale, seppur in modo graduale - continua Tranchida - Non vedo elementi ostativi per cominciare a utilizzare la nuova struttura. Ma andremo comunque a fare un sopralluogo per renderci meglio conto.
Intanto l'uno dicembre ci sarà una nuova riunione della commissione manutenzione, alla quale parteciperanno il presidente del Tribunale, Gioacchino Natoli, il procuratore Alberto Di Pisa, il commissario del Comune Giovanni Bologna, e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Marsala Gianfranco Zarzana. Si parlerà di come utilizzare il nuovo palazzo di giustizia. E potrebbe essere una riunione decisiva. Gianfranco Zarzana, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Marsala, ha detto che effettivamente ci sono delle pecche nella struttura. Nell'ultima riunione Zarzana ha ribadito quanto aveva proposto a maggio, all'ex sindaco Adamo: “La mia idea è di chiedere a un architetto esperto in edilizia giudiziaria di trovare delle soluzioni a questi difetti”. Il problema sono i costi. Perchè il tribunale è già costato 14 milioni di euro, e il comune di Marsala non può tirare fuori altri soldi. Lo ha detto il commissario straordinario Bologna. Allora si tenta di sondare il terreno, di vedere che costi ci saranno. E se non dovesse riuscire l’operazione si andrà verso un trasferimento parziale, che comunque non entusiasma gli avvocati.
Quello della costruzione del nuovo tribunale di Marsala è un iter lungo 10 anni. Con una compartecipazione nel finanziare l’opera tra Comune di Marsala (che ha messo circa 3,5 milioni di euro) e il ministero della Giustizia, che ha tirato fuori 10,5 milioni di euro.
E' cominciato tutto tra il 2003 e il 2004. Il progetto definitivo del nuovo palazzo di Giustizia è stato approvato dalla Conferenza di Servizi il 5 maggio 2004. Si parla di progetto definitivo, non esecutivo. Per quello di dovrà spettare la gara d’appalto che ha visto vincere l’Ati con capogrupo Iride Srl. Negli anni successivi in commissione comincia ad emergere, da parte di tutti i presidenti del Tribunale che si sono succeduti, l’esigenza di avere più stanze.
I lavori partono il 3 agosto 2007, l’anno dopo verrà il ministro Alfano a dare la benedizione.Posa la prima pietra, che prima non è, e il rinfresco e tutta la cerimonia costa 20 mila euro. E’ una festa.
Poi, nel marzo 2009 a due anni dall’inizio dei lavori, e dopo che erano state eseguite le opere strutturali di degli edifici per Tribunale e Procura, il nuovo presidente del Tribunale, Mario D’Angelo, evidenzia alcune carenze nelle aule di udienza, l’ascensore, archivi e locali per gli uffici giudiziari. Nel progetto ci sono delle colonne che occupano le aule di udienza. Vennero messe perchè si pensava di mettere un piano in più in futuro. Ma non è stato così. Allora restarono i pilastri, in mezzo.Si cercano altri soldi per soddisfare le esigenze dell’amministrazione del Tribunale. Il Comune chiede due milioni di euro al ministero della Giustizia, che vengono puntualmente negati. Nel luglio 2011 poi la commissione circondariale di manutenzione ha chiesto al Comune di Marsala di “trovare opportune soluzioni che consentissero di adeguare o integrare il progetto alle osservazioni del presidente D’Angelo del marzo 2009”. Ma senza soldi, messa non se ne può cantare. Gioacchino Natoli, sollecita nuove soluzioni “alla disfunzionalità delle aule di udienza”. Si cerca di fare un’operazione giocata sui centrimeri, un tramezzo qui, una parete spostata più là, questo ufficio lo si manda da un’altra parte. Gianfranco D’Orazio, dirigente del comune di Marsala, assicura: “Il progetto è stato approvato da tutti gli organi competenti in materia e sono state soddisfatte le esigenze dei soggetti interessati”. Prima della fine del suo mandato l’ex sindaco Renzo Carini mandò una relazione sull’iter e lo stato dei lavori al ministero della Giustizia. Per l’amministrazione Carini gli adeguamenti fatti alle aule di udienza seguendo le richieste fatte in Commissione andavano bene. Erano più che sufficienti. E c’er fretta di trasferirsi, anche per ilberare il Comune dall’affitto pagato, ad esempio, per palazzo Halley dove ci sono diversi uffici e tanti dubbi sulla sicurezza dei locali.
Insomma, da circa 2 anni il tribunale è lì per essere inaugurato. Mancano alcuni accorgimenti, la centralina Enel, la sistemazione dell’ingresso all’area, grande 14 mila metri quadrati, con due edifici che arrivano a 6 mila metri quadrati, due in più dell’attuale. Però è tutto ancora chiuso.