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05/12/2014 07:24:00

Trapani, processo Mazzara, falsa testimonianza per un commerciante intercettato

 Saranno trasmessi alla Procura i verbali di un commerciante che ha deposto nel processo che vede imputato dinanzi al Tribunale di Trapani Michele Mazzara, considerato prestanome di Matteo Messina Denaro. Nel medesimo procedimento, che rappresenta la costola trapanese derivata dall'operazione Eden dello scorso dicembre, sono coinvolti Francesco Spezia ed Antonella Agosta, gia consigliere comunale di Buseto Palizzolo. L'accusa è di intestazione fittizia di beni e ruota attorno alla gestione della Spefra srl, una società di costruzione edile protagonista di appalti prestigiosi in tutta la Sicilia. I magistrati ritengono che a gestire in maniera «occulta» l'azienda fosse Michele Mazzara. La pubblica accusa è sostenuta dal pm Andrea Tarondo; giudice Alessandra Camassa; parti civili l'associazione Libera ed il centro studi Pio La Torre.
Nell'ultima udienza sono stati ascoltati undici testi proposti dal collegio difensivo. Si tratta di testimonianze che mirano a chiarire il reale gestore della Spefra srl. Con questo scopo sono stati ascoltati collaboratori e fornitori dell'azienda che, tra informazioni scontate e dettagli interessanti, hanno ricostruito la gestione quotidiana della società di costruzioni. C'è la ragioniera contabile che dice di essere stata assunta da Spezia e che non si è mai posta il problema della frequentazione che quest'ultimo aveva con Michele Mazzara. C'è l'elettrauto che dice di «aver avuto rapporti soltanto con Spezia» e c'è l'amministratore giudiziario che dice di aver «trovato soltanto due operai nell'azienda». C'è un tale Salvatore Giallo, commerciante di macchine nel movimento terra, che nell'affermare di aver avuto rapporti soltanto con Spezia per la Spefra, rivela di aver «partecipato assieme a Mazzara e Spezia a mangiate, riunioni familiari, per il primo maggio, il venticinque aprile a casa di mio cugino Vincenzo Sottile» e poi c'è tale Michele Montalto, titolare della Mivigi srl, un azienda che ha intrattenuto rapporti commerciali con la Spefra.

«Ho fatto dei lavori per la Spefra a Messina – dichiara Montalto - per dei portoni e alcune ringhiere di una chiesa. Ho avuto relazioni soltanto con Spezia. Non ho mai conosciuto il direttore dei lavori di quell'opera. Sono andato con due operai a Messina. Ho lavorato per Michele Mazzara, ma una decina d'anni fa per dei lavori in una sua casa privata». Il nome di Michele Montalto è uno di quelli che spicca nei carteggi che hanno fatto scattare le manette ai polsi di Mazzara, Spezia ed Agosta. Gli inquirenti scrivono che «Mazzara ha trattato personalmente con il fornitore Montalto e ne ha sollecitato la prestazione esplicitamente proponendosi come compartecipe dell'attività di impresa. Nei faldoni sono contenute anche delle intercettazioni ed una di queste viene contestata al testimone dal giudice Camassa. Si tratta di una conversazione datata 19 luglio 2010. La Migivi aveva realizzato dei lavori a Messina e, dopo appena due mesi, emergeva la necessità di rivedere alcuni dettagli. Spezia vorrebbe che Montalto ritorni a Messina a risistemare il portone, ma non ricevendo risposta positiva chiede l'intervento di Michele Mazzara. Ecco un estratto della conversazione:


MAZZARA - TU MI HAI DETTO “MARTEDÌ MATTINA” .. C’È LA DIREZIONE DEI LAVORI CHE VUOLE SAPERE A CHE ORA CI ANDIAMO, A CHE ORA NON CI SI VÀ ..
MONTALTO - EH.. MARTEDÌ ... FACCIAMO .. FACCIAMO UNA COSA, MICHELE: CI POSSIAMO ANDARE MERCOLEDÌ MATTINA VERSO LE 5 .. LE 6 .. C’È BISOGNO .. CI VADO IO SOLO O DOVETE VENIRE QUALCUNO DI VOI?
MAZZARA - NO .. TU LÀ .. PERCHÉ QUELLI VOGLIONO SAPERE COME RISOLVERE IL PROBLEMA, CAPITO?
MAZZARA - VACCI DOMATTINA , MICHELE . FAMMI QUESTA CORTESIA , PERCHÉ ABBIAMO GIÀ FISSATO L’APPUNTAMENTO E GLI DICIAMO “NON PIÙ DOMANI, MERCOLEDÌ...”
MAZZARA - DOMANI MATTINA MI DEVI FARE QUESTA CORTESIA: CI DEVI ANDARE, MICHELE
MONTALTO – VA BENE

«Ha detto esattamente il contrario di quello che ha detto nell'intercettazione», evidenzia il giudice Camassa. «Mazzara mi ha chiamato come conoscente – continua Montalto - dicendomi se potevo andare da Spezia a Messina. Forse gliene avevo parlato io a Mazzara dei miei lavori con Spezia». Per i verbali di questa testimonianza il pubblico ministero Andrea Tarondo ha richiesto la trasmissione degli atti per «falsa testimonianza». Nella prossima udienza, fissata per il febbraio 2015, saranno ascoltati il geometra Nicola De Marco ed altri cinque testi.