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16/12/2014 06:05:00

Si è dimesso Aliquò. Dirigeva in Sicilia la Seus, la società che gestisce il 118

Si è dimesso il direttore della Seus Angelo Aliquò. Era stato nominato nove mesi fa. La partecipata regionale che gestisce il servizio di ambulanze torna così al centro delle polemiche anche perchè lo stesso Aliquò, in una lettera indirizzata al consiglio di gestione descrive uno scenario in cui sarebbe impossibile portare a termine la missione di mettere ordine - dal punto di vista organizzativo e contabile - nella società: «I vincoli causati dall’attuale modello societario e l’assenza di una struttura gerarchica adeguata ad un’azienda del livello della Seus sono al centro della mia decisione» ha scritto l’ormai ex direttore generale.
Aliquò contesta soprattutto la bocciatura della modifica dello statuto societario che avrebbe assegnato alla figura del direttore (in questo caso a lui) più poteri cancellando il comitato di sorveglianza e creando un nuovo collegio sindacale. Un piano respinto dal socio di maggioranza, cioè la Regione. Aliquò lamenta anche il demansionamento di alcune figure chiave nell’amministrazione e l’impossibilità di varare un concorso per assegnare queste postazioni da dirigente intermedio.
Aliquò era stato al centro delle polemiche fin dal momento della sua nomina, spinta dal presidente della commissione Sanità dell’Ars Pippo Digiacomo e non condivisa del tutto da Crocetta. In quell’occasione era stato decisivo il parere favorevole dell’assessore Lucia Borsellino, che per ora non ha commentato la notizia.

La Seus conta attualmente 3.269 dipendenti gran parte autisti-soccorritori di ambulanze e mezzi di soccorso e di questi quasi 200 sono amministrativi. In tutto il territorio regionale ci sono 251 postazioni di emergenza con altrettante ambulanze da trasporto e di rianimazione.

Lascia la Seus, la società che gestisce il 118 in Sicilia, anche il coordinatore dell'area sanitaria Dino Alagna. Terremoto ai vertici dell'azienda, mai immune da polemiche. Dice Alagna: "E' evidente che, negli anni, alla Seus si è fatta una politica del personale sbagliata, con l'ingresso di figure di basso livello a discapito dei quadri. Non ci sono addetti all'organizzazione, alla logistica, non c'è un riferimento per la gestione della flotta di ambulanze ed elicotteri. Così saremo sempre in difficoltà. E in ritardo rispetto ad altre regioni dove il 118 è affidato a un'agenzia unica, indipendente dalla politica". Perché se un aspetto del problema è la "solitudine" del direttore generale, l'altro aspetto - sottolineano sia Aliquò che Alagna - è la frammentazione delle competenze politiche: "Le decisioni vengono suddivise fra assessorato, comitato di gestione, direttore generale. Ciò certamente non aiuta", ancora l'ormai ex coordinatore sanitario, che svolgeva la sua attività a titolo gratuito e ora tornerà a tempo pieno al "Papardo".

"Le dimissioni di Angelo Aliquò lasciano l'amaro in bocca, ma siamo di fronte ad un gesto prevedibile: la sottocommissione sul 118 aveva già evidenziato molte gravi criticità del sistema", dice il deputato regionale del Pd Mario Alloro, coordinatore della sottocommissione dell'Ars sulle criticità del servizio 118, in una nota che così prosegue: "Nella relazione tecnica prodotta dalla sottocommissione si fa esplicito riferimento alla questione evidenziata da Aliquò, ovvero all'impossibilità di governare una azienda che conta oltre 3.000 dipendenti senza una tecnostruttura adeguata. Ho già chiesto al presidente della commissione Sanità Giuseppe Di Giacomo di mettere all'ordine del giorno il disegno di legge di riforma del sistema-118 elaborato dalla sottocommissione, ddl che prevede l'istituzione di una Azienda regionale per l'emergenza urgenzà. Bisogna voltare pagina -conclude Alloro- e riorganizzare un sistema che deve dare certezze agli operatori".