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18/12/2014 07:09:00

"Mafia Capitale" e quel filo che porta alla gestione dei migranti a Trapani. Il caso

 Dai carteggi di «Mafia Capitale» alla graduatoria delle cooperative che potrebbero gestire dei centri d'accoglienza per migranti in provincia di Trapani. E' questo il telegramma che emerge al termine della gara d'appalto messa su dal prefetto Leopoldo Falco per l'accoglienza di 600 migranti. Un criterio di selezione che rappresenta una vera e propria innovazione per il territorio trapanese atteso che i 2295 posti attuali, distribuiti su 30 strutture, sono stati individuati con un affidamento diretto. «Finora a Trapani ci si è mossi in deroga rispetto agli iniziali affidamenti – aveva chiarito pochi giorni fa il Prefetto  intervenendo ad un seminario – soltanto per questo ci siamo salvati. Non sono un estimatore delle gare d'appalto, preferisco valutare direttamente i soggetti proponenti». Una posizione in netta controtendenza rispetto a quanto puntualizzato negli ultimi giorni anche da Raffaele Cantone, capo dell'anticorruzione, che aveva precisato come «bisogna ridurre gli appalti in deroga, un sistema sempre pericoloso, in cui spesso si crea ad arte una situazione di fretta per poi giustificare il mancato rispetto delle regole».
«Non mi piace l'immobilismo e in questa faccenda intendo assumermi tutte le mie responsabilità – afferma Falco -, non posso ritirare gli affidi che ho stipulato con decine di strutture che ci hanno aiutato nel momento del bisogno. Alcune strutture sono state aperte pochi mesi fa, ritengo che bisognerà garantirgli almeno un anno di attività. Abbiamo vissuto dei mesi veramente terribili per rispondere sempre positivamente alle richieste che ci arrivavano da Roma. Siamo la seconda città d'Italia, dopo Roma, per numeri di ospiti, ma la rivoluzione è stata disarticolare un sistema in cui non emerge nessun monopolio». E non è finita qui. Infatti i 2295 posti sono destinati ad aumentare. Almeno di altri 600 posti per i quali sono già state raccolte le offerte dei gestori. Ed è questa la gara d'appalto, chiusa pochi giorni fa, in cui emerge un nome su tutti. Si tratta della Php srl con sede a Piazza Armerina. Amministratore responsabile della società è Silvio Praino. Il nome dell'imprenditore siciliano è rientrato nei carteggi capitolini in seguito ad una conversazione intercorsa con Luca Odevaine, il componente del Tavolo per i rifugiati che secondo i magistrati sarebbe «l'uomo che, all'interno del Viminale, cura gli interessi di Mafia Capitale».
Alla gara d'appalto trapanese la Php srl di Silvio Praino ha partecipato offrendo un prezzo pro capite/pro die di 27,65 euro su una base d'asta di 40 euro. Un ribasso del 21% che riguarda l'apertura di dieci centri distribuiti tra Mazara, Marsala, Gibellina, Castelvetrano e Vita per un totale di 705 posti. La vicenda, viene seguita con attenzione dalla Prefettura di Trapani che in ogni caso «proverà in tutti i modi ad evitare qualsiasi forma di monopolio». Al secondo ed al terzo posto, nella medesima gara d'appalto, c'è l'associazione MSSIi di Salemi con due centri (25 posti a Poggioreale e 50 a Salemi), poi c'è la cooperativa Serenità di Salaparuta con due centri (60 a Custonaci e 120 a Mazara) e poi c'è l'Rti composta da Dimensione Uomo 2000 e cooperativa Sole per tre centri (80 ad Alcamo, 57 a Marsala e 60 a Campobello). Chiaramente si tratta di una graduatoria provvisoria che, non appena completata, porterà la provincia di Trapani a superare quota 3000 ospiti. Si tratta di numeri da capogiro che a metà gennaio potrebbero ricevere una vera e propria sterzata con l'attivazione della seconda Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato. Finora per Trapani, Palermo ed Agrigento c'è ne stata soltanto una, quella in cui operava Don Librizzi. Adesso, con una sottocommissione, un intero team sarà dedicato alle richieste d'asilo provenienti dal territorio trapanese. Una manovra che potrebbe ridurre i tempi di permanenza dei migranti sul territorio da 18 ad 8 mesi. La svolta.

Marco Bova