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23/12/2014 06:30:00

Rosolia: "Gli studenti ci credono. Dal 2016 il Commerciale di Marsala nella nuova sede"

 Sono destini incrociati quelli tra il nuovo Tribunale di Marsala e l’Istituto tecnico commerciale Garibaldi. Il nuovo tribunale di via Del Fante è quasi pronto, e sembra che nonostante i difetti in alcune parti, si possa iniziare il trasferimento da piazza Borsellino. Gli studenti del Commerciale però sono lì, che aspettano, e sanno che potrebbe essere l’ultima occasione per avere una scuola nuova. Hanno partecipato al progetto legalità mettendo a punto un dossier sulle scuole in affitto in provincia di Trapani. E sul Commerciale, in affitto da 37 anni in un edificio non adatto, hanno proposto di trasferirsi in Piazza Borsellino una volta terminato il passaggio del Tribunale. Nino Rosolia, docente dell’Itc coordinatore del progetto, voi una soluzione l’avete proposta, adesso spetta alle istituzioni muoversi.

 

L’ex commissario straordinario della Provincia di Trapani, Antonio Ingroia, ci ha detto che la nostra ”è una vicenda pilota di tutta la provincia”. Una delle questioni più spinose per chi amministrerà l’ex Provincia di Trapani sono i fitti passivi che si pagano da anni. Per le scuole si parla di circa 4 milioni di euro l’anno, il Commerciale di Marsala costa 250 mila euro l’anno. Da 37 anni si paga l’affitto per una struttura privata, sorta per essere un albergo, con una palestra con il tetto in amianto. Ci sono una serie di problemi aperti di carattere amministrativo ed economico.

 

Se si dovesse realizzare il passaggio a quello che è l’attuale palazzo di giustizia di piazza Borsellino si realizzerebbe un consistente risparmio economico.

 

Certo. Ma c’è anche una questione “morale”. Tutti noi, docenti, dirigenti, e in primo luogo gli studenti, vorremmo capire la misteriosa ragione per cui si pagano milioni di euro l’anno, invece di costruirle le scuole.

 

Quella del Commerciale è una storia lunghissima. Come tanti sono stati i tentativi, più o meno convinti, di costruire una scuola nuova. In realtà non c’è mai stato alcun progetto.

 

Io ho cominciato a insegnare nel 1989 all’Itc. Con altri colleghi e funzionari avevamo visitato, all’epoca, un terreno in cui doveva sorgere la nuova sede, in via Vita. Siamo nel 2014, si comprende benissimo il mio disappunto. Sono state avanzate tante ipotesi in questi anni, come se fossero realizzabili già l’indomani.

 

Però, oltre i sopralluoghi, le conferenze, qualche presa di posizione di questo o quell’altro politico, non c’è mai stata una volontà forte per risolvere il problema del commerciale.

 

E qui nasce anche un aspetto di carattere educativo. Perchè questa indifferenza, questa distanza siderale che c’è dalla gestione della cosa pubblica e dalla partecipazione attiva dei ragazzi verrebbe solo aumentata nel caso in cui non si risolvesse il problema. I ragazzi hanno lavorato per un anno sull’edilizia scolastica, facendo una disamina scientifica della situazione, proponendo una soluzione alternativa. Non è solo protesta, ma c’è anche la proposta. Dobbiamo preoccuparci anche dei riflessi educativi. Se vogliamo indirizzare questi ragazzi nella strada della cittadinanza attiva dobbiamo dare delle risposte.

 

Avete incontrato il nuovo commissario straordinario della provincia di Trapani, Ignazio Tozzo? Che vi siete detti?

 

Abbiamo avuto una felice intuizione, e ci siamo recati il giorno del passaggio di consegne tra Ingroia e Tozzo alla Provincia. Abbiamo riassunto il problema. Ingroia ha spiegato il lavoro che abbiamo fatto, ha ricordato l’impegno per la diminuzione dei fitti passivi. E io ho chiesto che non si ricominciasse da zero, perchè c’è un risvolto educativo. Perchè i ragazzi possono essere indotti a pensare che le istituzioni chiacchierano e non concludono nulla. Dal punto di vista pedagogico è un delitto. Il nuovo commissario ha garantito che avrebbe continuato il lavoro fin qui fatto per ridurre i fitti passivi e che è una questione prioritaria.

 

Vi siete incontrati anche con Giovanni Bologna, che invece è commissario straordinario del Comune di Marsala. E qui perchè ci sono in ballo i lavori, che si stanno concludendo, dicono, al nuovo Tribunale di via del Fante. Manca il cablaggio della linea elettrica, lavori per circa 450 mila euro e poi il Tribunale sarà pronto. Che novità porta dal Comune?

 

Bologna ci ha detto che per lui è un’ovvietà che si realizzi questo passaggio: il tribunale che si trasferisce nella nuova sede e il Commerciale in Piazza Borsellino. Ma non dipende dal Comune. Però, quando verranno ultimati i lavori, il Commerciale potrebbe cominciare a pensare come trasferirsi al palazzo di Piazza Borsellino.

 

Vi siete dati un termine, un obbiettivo?

 

Per il primo settembre 2016 noi vorremmo essere nella nuova sede.

 

Ma bisogna ancora vedere se si decide di mantenere aule e uffici del Tribunale dell’edificio di Piazza Borsellino. Vi preoccupa questa possibilità?

 

Mi verrebbe da dire “troppa grazia Sant’Antonio”. Stiamo parlando di pubblica amministrazione, non c’è una graduatoria ideale per cui la giustizia è un conto e la scuola è in secondo piano. Le ragioni della giustizia valgono tanto quanto quelle della scuola. Capisco che le obiezioni sulla nuovo tribunale sono certamente motivati, e non frutto di capricci, ma non sono ostacoli insormontabili.  E tutti noi, che siamo nella pubblica amministrazione, dobbiamo avere comprensione e buonsenso. Bisogna agevolare questo passaggio e non spegnere le speranze degli studenti.