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05/01/2015 06:25:00

Pubblicità "hot" nelle strade di Marsala. Dopo le denunce ancora la ditta non le toglie

 Sono sempre là, non si muovono, i cartelloni non proprio sobri della Tekna. Mostrano un decolletè e la dicitura, sotto, “guardare...senza confini”. Sono cartelloni pubblicitari (dovrebbero promuovere dei sistemi di videosorveglianza) installati sulla Statale 115, la via Mazara, a Marsala, e sulla provinciale che collega Trapani con l’aeroporto di Birgi, a poca distanza dall’ingresso dell’aeroporto militare.
Sono ancora lì, dicevamo, nonostante nei mesi scorsi sia stata segnalata la loro presenza. I cartelloni pubblicitari presentano una raffigurazione della donna ritenuta offensiva. Un immagine, con il seno prorompente e in bella vista, che poco c’entra con un sistema di video sorveglianza.
Le segnalazioni allo Iap, l’Istituto di autodisciplina della pubblicità, erano partite la scorsa primavera da parte di Tp24.it e del gruppo Facebook “La pubblicità sessista offende tutti”.
Lo Iap ha fatto sapere che ha contattato la società inserzionista “evidenziando l’uso improprio del corpo della donna nella comunicazione in oggetto, in quanto svilente della dignità della persona”. L’azienda, “pur non condividendo i rilievi sollevati, ha manifestato l’intenzione di non diffondere ulteriormente il messaggio”. Questo in primavera, fa sapere Annamaria Arlotta, amministratrice del gruppo Facebook. Dopo diversi mesi però i cartelloni sono sempre lì. Non sono stati tolti, nonostante l’ammonizione dello Iap, che in altri casi ha agito in maniera più pesante. “Alle nostre proteste dirette - aggiunge Arlotta - un rappresentante della ditta ha affermato che il loro pubblicitario ha svolto un ottimo lavoro, in quanto il cartellone ha procurato una buona visibilità alla ditta”.
Il caso, in primavera, era stato sollevato quando a Marsala era in carica una giunta con una forte presenza femminile, con un sindaco donna, Giulia Adamo, un assessore alle politiche Sociali donna, Antonella Genna, un assessore alla Cultura donna, Patrizia Montalto. Nessuno però sapeva, nessuno è intervenuto. Non sapeva nulla neanche la consigliera comunale Ginetta Ingrassia, presidente della Commissione Pari opportunità. “Mi attiverò”, aveva detto l’ex assessore Genna. “Non sapevo dell’esistenza di questa pubblicità, la porterò all’attenzione della Commissione”, aggiungeva Ingrassia. Invece è sempre tutto lì. Ci sono i cartelloni, il seno in bella vista a distrarra gli automobilisti e dare quel tocco di volgarità che mancava. Un uso inopportuno del corpo femminile. E in questi ultimi anni sono stati tanti i casi di questo genere sparsi in Italia. In diverse città d’Italia, alla continua affissione di cartelloni pubblicitari con immagini offensive per le donne, i Comuni hanno firmato protocolli d’intesa e regole ben chiare per fermare l’uso improprio del corpo femminile. Lo scopo è quello di vietare di far circolare, ancora, il messaggio della mercificazione della donna, del corpo femminile, della donna vista solo come oggetto.