Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/01/2015 06:15:00

La "pupiata" di Marsala. Spettacoli e corruzione. Maltese patteggia, Montalto si salva

 Come abbiamo raccontato ieri, è stato condannato a nove mesi di reclusione (pena sospesa in quanto patteggiata) il dipendente comunale marsalese Giacomo Massimo Maltese, 52 anni, ex coordinatore del settore spettacoli, accusato di truffa aggravata, falso materiale e ideologico. La sentenza è stata emessa dal gup Francesco Parrinello. La vicenda giudiziaria è quella nota come “truffa dell’Opera dei pupi”. Il procedimento (inchiesta della sezione di pg della Guardia di finanza della Procura) è relativo alla truffa commessa ai danni di alunni di scuole elementari e materne ai quali fu fatto pagare un biglietto d’ingresso (2,5 euro) per assistere a spettacoli dell’Opera dei Pupi, nonostante questi fossero stati già acquistati dal Comune con delibera di giunta (spesa: 4000 euro). Ciò nell’ambito delle iniziative organizzate per le “manifestazioni garibaldine”. Gli spettacoli per i bambini furono messi in scena al Teatro comunale “Sollima”, dal 6 al 10 maggio 2014, dall’Associazione culturale Marionettistica Popolare Siciliana. Coinvolti, per truffa in concorso, anche altri due dipendenti comunali, Leonardo Conticello, di 60 anni, e Giuseppe Marino, di 44, addetti al botteghino del Teatro “Sollima”, e per false dichiarazioni al pm e favoreggiamento (avrebbe tentato di ‘’salvare’’ il Maltese) l’ex assessore comunale alla cultura Patrizia Montalto, 46 anni, fedelissima dell’ex sindaco Giulia Adamo. Conticello e Marino sono stati, però, prosciolti dal giudice Parrinello. Prosciolta anche Patrizia Montalto a seguito di nuove dichiarazioni con le quali ha aggiustato il tiro e “chiarito” quelle a suo tempo rese al procuratore Di Pisa, che ha coordinato l’indagine della sezione di pg delle Fiamme Gialle. Proprio grazie alle ultime affermazioni, per la Montalto viene a cadere l’imputazione di false dichiarazioni al pm e il conseguente favoreggiamento. L’ex assessore, insomma, si è salvata “in calcio d’angolo”. Secondo l’accusa, Maltese avrebbe invece fatto intendere ai direttori dei circoli didattici che gli alunni dovevano pagare un biglietto d’ingresso. La somma incassata fu versata dal dipendente nelle casse comunali il 24 giugno. Giacomo Maltese è stato difeso dall’avvocato Gianni Caracci, mentre ad assistere la Montalto sono stati il trapanese Ferruccio Marino e Vitalba Pipitone. Conticello e Marino, infine, sono difesi da Fabio Spanò.

Per la posizione di Maltese, questa la precisazione dell'avvocato Gianni Caracci:

All’esito dell’udienza il mio assistito è stato assolto, su conforme richiesta del Pubblico Ministero, in relazione al capo di imputazione più grave, con cui gli veniva contestato di avere falsificato una lettera della Associazione Marionettistica Popolare Siciliana inviata ai Dirigenti di vari Istituti Scolastici in cui si indicava che gli spettacoli avevano un costo di 2,50 Euro ad allievo.
Per le altre accuse Maltese ha scelto di accedere immediatamente al cosiddetto “patteggiamento” al fine di evitare un lungo e dispendioso processo poiché in considerazione delle numerose deposizioni raccolte dalla Procura, in dibattimento sarebbe stato opportuno ascoltare numerosissime persone a prova contraria.
Quanto sopra anche in considerazione della mancanza di riflessi disciplinari e civilistici, avendo il mio cliente già chiarito la sua posizione con l’Ente Comunale e considerato che i sette istituti scolastici che la Procura della Repubblica ha indicato come possibili danneggiati hanno rinunciato a costituirsi parte civile.
Va precisato che la sentenza che definisce il patteggiamento non accerta la responsabilità dell’imputato, ma si limita a prendere atto dell’accordo delle parti e della semplice mancanza della attuale prova certa della non colpevolezza. E’ stata nell’ipotesi concordata con la Procura una pena minima, avallata dal G.I.P., che non verrà nemmeno iscritta nel certificato penale e che il Giudice ha sospeso sul presupposto della buona condotta del medesimo. Dunque, tale sentenza non è una vera e propria sentenza di condanna, La vicenda giudiziaria, nata da un esposto dell’ex Assessore Eleonora Lo Curto, si è comunque chiusa per tutti gli imputati senza neppure approdare in dibattimento e senza alcuna richiesta di danni.