Un lungo post sul blog di Beppe Grillo, a firma del deputato palermitano Riccardo Nuti, rinfocola la polemica sui rapporti fra politica e mafia. Il tema del lungo intervento è la "leopolda" palermitana, organizzata dal sottosegretario renziano all'istruzione Davide Faraone, e fin dal titolo, "Ha vinto la mafia", non lascia dubbi sulle intenzioni dell'autore. "In questi giorni, a palermo, si è svolta la leopolda sicula - scrive nuti - organizzata da davide faraone, un evento all'insegna, a parole, della partecipazione, dell'antimafia, della nuova politica che abbandona le clientele. Faraone, in effetti, ha tutti i requisiti per parlare di questi temi, li conosce bene. Nel marzo del 2008, infatti, secondo un'informativa dei carabinieri, andava in casa di Agostino Pizzuto, detto il 'basettone', boss del clan San Lorenzo-Resuttana, per chiedere sostegno elettorale. Pizzuto deteneva l'arsenale del clan ed è stato condannato a 8 anni per mafia ed estorsione e a 10 anni per detenzione di armi".
Nuti accusa Faraone anche di aver fatto a suo tempo una campagna elettorale "clientelare" per le elezioni comunali di Palermo; quanto all'iniziativa palermitana, è stato, scrive citando i nomi e i curricula giudiziari di alcuni partecipanti, "il trionfo del riciclaggio politico e del 'viva l'illegalità'". "Faraone - dice ancora il parlamentare M5s sul blog di Grillo - ha voluto evidenziare come la forza del pd siciliano oggi sia la stessa del famoso 61 a 0 con cui la Dasa delle libertà schiantò il centrosinistra nel 2001. Nessun riferimento, però, al fatto che, il fondatore di quella Casa delle libertà e protagonista di quel risultato fu Marcello Dell'Utri condannato per mafia e che oggi, proprio questo stesso Pd, in Sicilia ha autorizzato le trivellazioni, ha tutelato le stesse clientele di sempre e ha bocciato la proposta del M5s di abolire il vitalizio ai condannati per mafia. Un messaggio chiaro al paese", conclude Nuti.