Scende oggi in piazza Vita, il piccolo paese del Belice, per dire no alle intimidazioni nei confronti dell'Amministrazione Comunale e del Sindaco.
Da diversi mesi nel Comune di Vita si stanno susseguendo varie intimidazioni di stampo mafioso nei confronti dell'Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Filippa Galifi.
A essere colpiti sono stati prima i singoli membri dell'Amministrazione con vari danneggiamenti personali (distruzione di vigneti, danni alle automobili personali, etc), ma di recente, durante il Carnevale, le intimidazioni si sono rivolte verso un luogo simbolo di tutta la comunità vitese: il Centro Sociale, che oltre a essere il luogo di tutte le attività culturali del Comune e anche la sede del Consiglio Comunale. Un incendio doloso ha infatti impedito che il Centro venisse utilizzato per le feste di Carnevale della città.
Questo però non ha intimorito l'Amministrazione e gran parte dei giovani che infatti hanno ugualmente deciso di organizzare degli eventi alternativi, anche all'aperto, dando cosi un segnale chiaro di reazione civile contro chi vorrebbe ancora tenere la città sotto la cappa della paura e del silenzio.
Adesso contro queste provocazioni, il CRESM e l''Associazione Anti-Racket Libero Futuro, hanno deciso di aderire alla "Mobilitazione contro tutte le forme di violenza che colpiscono la società civile” promossa dall'Amministrazione Comunale, per oggi, Venerdi 6 Marzo 2015, alle 10,00 .
L'iniziativa si terrà proprio nei locali del Centro Sociale e sarà un momento importante per dare sostegno al percorso di trasparenza e legalità avviato dall'Amministrazione.
Tra coloro che hanno subito attentati intimidatori anche il vicesindaco Baldo Accardi che a Settembre ha trovato una grande croce nel proprio vigneto, totalmente falciato da qualcuno molto probabilmente di notte. Distrutte 3mila e 500 vigne. Alcuni mesi prima l’auto dell’assessore Giuseppe Renda era stata presa di mira da qualche malvivente che durante la notte aveva rigato marcatamente la carrozzeria. «Questi gesti e le maldicenze – dichiara il primo cittadino Galifi - non cambieranno il nostro modo di operare, anzi saremo ancora più determinati di prima. Sono delle azioni che ledono la coscienza democratica della nostra città e di tutti coloro che credono nei valori e nei principi della convivenza civile. Non abbiamo mai rifiutato il dialogo a nessuno, chi vuole può farsi avanti».