Ad un mese di distanza dal nostro reportage a puntate sulla cantieristica del porto di Trapani, la Cgil nei giorni scorsi ha lanciato l'allarme sul Cantiere Navale attraverso un comunicato. Tra ovvietà e spunti interessanti, la nota stampa è stata ripresa da tutti i mezzi di comunicazione, senza aggiunte ne omissioni. “Cantiere oggetto di atti vandalici e operai ancora senza lavoro”. Ad affermarlo è stato il segretario provinciale del sindacato «rosso» Filippo Cutrona denunciando «danni all'infrastruttura e agli impianti del Cantiere navale di Trapani e tempi troppo lunghi per la ripresa dell'attività dei 42 lavoratori».
Nella nota stampa Cutrona oltre ad intervenire sui gravi problemi causati dal ritardo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (con a capo Maurizio Lupi, Ncd) nell'affidamento della concessione demaniale a una delle aziende che hanno partecipato al bando, ricorda «la grave situazione degli operai che per la maggior parte sono rimasti senza reddito perché hanno esaurito il periodo di mobilità». Ma non solo. Infatti poche righe dopo il segretario della Fiom Cgil scrive come sia «indispensabile che, una volta affidato, il Cantiere non venga snaturato nelle sue funzioni attraverso un utilizzo orientato nella direzione delle barche da diporto». Ed ecco che questa potrebbe essere una novità.
Ad oggi, da diversi ambienti - in barba alle speranze di alcuni personaggi di rilievo - era stata esclusa una destinazione dell'area differente alla cantieristica. Tuttavia, nonostante le richieste di concessione giunte al termine dell'intero iter burocratico siano state svolte su tale criterio, dal Ministero potrebbero giungere nuove indicazioni in grado di ribaltare l'intera questione. Un ribaltamento che in soldoni verrebbe a significare uno snaturamento dell'area. E tutto ciò sarebbe una vera e propria anomalia, atteso che, in fase preliminare, quasi tutte le istanze di concessione poi ritirate, riguardavano una destinazione diversa (prevalentemente legate al diportismo). Da quelle targate Gaspare Panfalone a quella dell'avvocato Gino Bosco, passando per la "Marina 2 spa" di Renato Marconi. Sul punto si attendono delucidazioni dalla "politica organizzata".
Infine la nota stampa si sofferma sui lavori di ristrutturazione del bacino di carenaggio galleggiante, la cui gara di appalto è stata aggiudicata dall'impresa per un importo di 4.755.943,46 di euro. “L'inizio dei lavori atteso da mesi - conclude Cutrona - è imminente ma mancano ancora alcune autorizzazioni. Invitiamo pertanto gli organi competenti ad accelerare i tempi garantendo l'inizio dell'attività e la ripresa del lavoro per le qualificate maestranze che via via saranno temporaneamente assunte”. All'elenco delle autorizzazioni in settimana si è aggiunto il parere positivo dell'Ufficio Territorio ed Ambiente del Comune di Trapani ed a breve si attende il lasciapassare dell'Ufficio dogane per l'installazione dei moduli amovibili (container) da utilizzare come spogliatoi ed uffici. Quando si dice la burocrazia.
Marco Bova