“Mi auguro che non si parli più di malaffare, ma del parco archeologico di Selinunte”, aveva detto un consigliere comunale di Castelvetrano a quell’ormai famosa seduta aperta contro la mafia, nell’ottobre scorso, lamentando che in un suo viaggio in Spagna anche “una puttana” gli aveva rinfacciato che in Sicilia c’era la mafia.
Ed in effetti, sembra proprio che in tanti l’abbiano preso in parola. Da allora, infatti, le visite dei giornalisti al parco archeologico si sono moltiplicate: Repubblica.it, La7 e recentemente pure la Petix col bassotto di Striscia La Notizia.
Degrado, sprechi, incuria e rifiuti sono il filo rosso di tutti i servizi realizzati.
Pochi giorni fa, Stefania Petix aveva evidenziato come i lavori costati milioni di euro, dopo ben tre anni, siano fermi da mesi e quello che era stato realizzato stia ormai andando in malora. Infatti, il secondo ingresso al parco dal lato della borgata di Triscina è ancora incompleto, con tettoie scoperchiate e vetri incrinati.
Un’opera lanciata dall’ex sindaco Pompeo nel 2012 con lavori costati circa 3 milioni di euro (di finanziamenti europei) e non ancora finiti dopo ben tre anni.
Ma al sindaco di Castelvetrano Felice Errante, il servizio di Striscia la notizia non è proprio andato giù. Un po’ allergico al giornalismo lontano dai comunicati stampa, ha avuto una reazione davvero curiosa: se l’è presa con chi li ha chiamati, “qualcuno che non vuole bene a Castelvetrano e gode a fare sensazionalismi”. Anche se forse, ancora più sensazionale in effetti sarebbe stato un servizio in cui le opere fossero state ultimate nei tempi previsti.
Per il sindaco Errante, più che non rispettare i tempi, non sarebbe stato rispettato il contraddittorio: “Sarebbe stato giusto che l'inviata di Striscia, la Petix, avesse intervistato o me o il direttore del Parco Leto Barone – scrive in un comunicato stampa - e gli avremmo dato ragguagli precisi, rispettando l’etica deontologica giornalistica del contraddittorio, cosa che non c’è stata”.
Peccato che il contraddittorio riguardi più i dibattiti televisivi o i processi, piuttosto che l’informazione, compresa quella dal taglio satirico. Al massimo ci sarebbe l’istituto della rettifica, per cui una notizia non vera può essere smentita nel giro di 48 ore dalla stessa emittente che l’ha diffusa. Ma la rettifica all’interno della stessa notizia e dallo stesso soggetto interessato, suonerebbe un po’ come ai tempi dell’Istituto Luce, durante il ventennio.
Nei “ragguagli precisi” del suo piccato comunicato stampa, il sindaco rivela che “le opere dovrebbero essere consegnate entro sessanta giorni”, senza spiegare però i motivi del forte ritardo, con le strutture che stanno andando in malora.
Inoltre la Petix aveva fatto vedere un terreno brullo, luogo di semina del grano di tumminia, ma secondo il sindaco le spighe (pronte per rappresentare Selinunte all’Expo di Milano) erano già cresciute da un’altra parte.
Ma la questione del grano di tumminia sembra essere davvero di poco conto rispetto al resto. Soprattutto se si pensa anche a ciò che non è emerso nemmeno nel servizio di Striscia: dai rifiuti edili abbandonati più di dieci anni fa, ormai ricoperti dall’erbaccia, all’odore acre della plastica che spesso viene bruciata dentro al parco insieme agli sfalci di verde.
Alla fine, l’ingresso dal lato Triscina continua a rimanere incompiuto e l’impressione è che forse si farà prima a mietere il grano che a finire i lavori.
Egidio Morici