Non si sta presentando nei migliori dei modi alla stagione turistica la città di Marsala. Flussi turistici che nell’ultimo anno sono calati considerevolmente, come dimostrano le statistiche pubblicate qualche settimana fa da Tp24.it. Una città senza amministrazione, in piena campagna elettorale, alla mercè di proclami e promesse, di questo o quell’altro candidato. Tutti promettono di rilanciare il turismo in città, di far diventare Marsala polo turistico d’eccellenza. Di far apprezzare ancora di più i prodotti tipici, i beni culturali e il mare. A proposito di mare. E’ stato pubblicato l’elenco delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu 2015. E non c’è Marsala, che invece l’aveva ottenuta lo scorso anno. In realtà la bandiera blu si ottiene presentando la propria candidatura alla Fee, che poi fa una sommaria valutazione e dà il riconoscimento. Quest’anno la candidatura non è stata presentata, quindi niente Bandiera Blu. L’anno scorso l’ottenimento del vessillo era stato motivo di vanto per l’Amministrazione Adamo. In realtà da più parti, e come abbiamo documentato l’anno scorso, la Bandiera Blu non è che sia un riconoscimento attendibilissimo per la qualità del mare. Serve più a farsi pubblicità che a premiare il mare di una località.
Ma a Marsala non c’è soltanto il mare, c’è il centro storico, ci sono i beni culturali, Mozia, il Parco Archeologico, il Museo dell Nave Punica. L’ultima polemica riguarda proprio il Museo Archeologico Regionale Lilibeo al Baglio Anselmi rimasto chiuso nei giorni festivi. In questi giorni hanno inviato una nota di fuoco i soci di Sicilia Antica che hanno fatto visita a Marsala il 19 aprile scorso, non domenica scorsa, e hanno trovato Baglio Anselmi chiuso. Ne è nato un diverbio con i custodi in quel momento di turno, che si sono opposti perchè erano pochi per farli entrare. Il risultato è stato che sono rimaste fuori 200 persone.La questione è più complessa di quanto si crede. Perchè in tutta la Sicilia ci sono dei problemi per l’apertura dei siti la domenica, una lotta continua tra direttori di musei e sindacati. “Il custode del museo in quell’occasione mi ha chiamato, è anche un sindacalista - spiega la direttrice del Baglio Anselmi Maria Luisa Famà. E’ vero il 9 marzo è stata comunicata una lista dal dipartimento regionale beni culturali di quali siti potevano restare aperti nei giorni festivi. Non c’era il Museo di Marsala. Ma era previsto che per quelli esclusi, se vi fosse stato personale sufficiente per aprire noi direttore avevamo l’autorizzazione per tenerli aperti. E il Museo Lilibeo, facendo servizi h24, anche quando è chiuso al pubblico ci sono tre custodi, allora ho detto che si poteva aprire a metà, solo la sala della Nave Punica. Dopo tre settimane i sindacati mi accusano di essere incosciente, di non aver rispettato la contrattazione del 2012 che dicevano che ci dovevano essere minimo 4 addetti. Avevano, i sindacati, addirittura stabilito che ci volevano sei persone per mezzo museo aperto. E’ una cosa sconcertante, vergognosa, che noi non possiamo decidere sul museo che dirigiamo. Non capiscono - conclude la Famà - che se il museo resta chiuso la domenica sono meno turisti, e e loro rischiano il posto di lavoro se il museo va male. Ho chiesto un tavolo tecnico a Regione e sindacati per definire meglio questa controversia, ma ancora non c’è stato”.Ma non c’è solo il Museo Lilibeo Baglio Anselmi a subire decisioni del genere. Domenica scorsa un gruppo di turisti ha trovato chiusi gli uffici di informazione turistica di via XI Maggio e il Complesso Monumentale San Pietro, al cui interno si trova il Museo Garibaldino. “Non è vero - dice Bice Marino che è presidente della Pro Loco, che formalmente è una associazione di volontariato privata ma in realtà vive di contributi, soprattutto quelli versati ogni anno dal Comune di Marsala - abbiamo tenuto aperto l’ufficio. Noi l’abbiamo in comodato d’uso dal Comune, è lo sportello comunale di informazioni, quindi osserva orari comunali, ma nei giorni di chiusura se noi possiamo lo teniamo aperto”. Un disguido si è poi creato lunedì 11 maggio, quando una guida turistica con 150 ragazzi al seguito ha chiamato direttamente la Pro Loco per sapere se il Museo Garibaldino fosse aperto, lì hanno risposto di no, perchè il lunedì di solito è chiuso, invece era aperto, in via eccezionale, ma i 150 ragazzi hanno dovuto azzardare il viaggio. L’Associazione Guide Turistiche della provincia di Trapani ha segnalato diverse inefficienze nella gestione dei beni culturali in città da parte del Comune, e le lamentele che di solito fanno i turisti. Ma soprattutto la massiccia presenza di guide turistiche abusive. “Per fare la guida turistica bisogna avere un patentino, chi non ce l’ha non può esercitare la professione e abbiamo più volte invitato le forze di polizia a controllare”, fanno sapere dall’associazione. “Anche all’interno della Pro Loco si effettuano servizi di guida turistica senza il patentino”. “E’ vero, ogni tanto mi presto per portare in giro dei turisti, ma non sono abusiva - dice Bice Marino - perchè siamo una associazione di volontariato e facciamo volontariato, non abbiamo bisogno di patentino, l’importante è non prendere soldi”.
Nel frattempo i turisti arrivano, trovano San Pietro chiuso, il Museo Lilibeo pure, servizi inesistenti, bagni pubblici chiusi.