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27/05/2015 06:10:00

Trapani, il consiglio comunale dice si alla scissione di Misiliscemi. Reazioni e proteste

 Con 11 voti a favore, 8 contrari ed 1 astenuto il Consiglio comunale di Trapani, ieri sera, dopo poco più di tre ore di dibattito, ha dato il proprio parere favorevole alla “variazione territoriale” che si sostanzia nella scissione, secessione che dir si voglia, della Frazione Sud, Marausa in testa.
«Si sta giocando con gli umori esasperati e le istanze di chi vive ai confini del territorio del Comune di Trapani, e chi gioca dà per scontato che Misiliscemi non sarà mai comune e che ai suoi aspiranti cittadini potrà dire nel 2017 – quando si voterà per le nuove elezioni comunali - “Io sono stato e starò dalla vostra parte”». Questa è la lettura di Giuseppe Cavarretta, uno dei giovani che sostiene la battaglia dell’associazione “A Misura d’Uomo” che, unica, ha cercato e cerca di mediare fra gli interessi della Città e quegli delle Frazioni e che, quindi si oppone alla semplice “scissione”.
«Insomma si fa ancora – da parte del Partito Democratico e del Partito Socialista che han votato per il SI alla secessione -, per l’ennesima volta, campagna elettorale nell’aula consiliare, ma questa volta si sta giocando col fuoco, perché l’esito dell’iter per la costituzione del nuovo comune non è così scontato e potrebbe avere ripercussioni assai gravi e, chiaramente, non calcolati da chi avrebbe dovuto calcolarli».
«Il voto del Consiglio Comunale – prosegue Giuseppe Cavarretta -, benché affatto determinante e meramente consultivo, prova, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la inadeguatezza dell’attuale classe dirigente a far fronte ai problemi della cittadinanza: esprimersi a favore della secessione di un’area territorialmente consistente del Comune, per il mero fatto che quell’area viva dei disagi importanti, può solo significare la mancanza di volontà e capacità (di chi ha votato “SI”) di proporre e stimolare soluzioni e politiche di sviluppo, cioè di fare ciò per cui si è eletti e si percepisce quel gettone di presenza dal quale non ci si separa mai, anche al costo di separare territori e comunità».
«La nostra proposta è quella della costituzione dei Consigli di Circoscrizione preveduti nello Statuto del Comune di Trapani e l’attribuzione di una certa autonomia finanziaria e amministrativa alle Circoscrizioni relative a frazioni e aree periferiche urbane – spiega Natale Salvo, motore di “A Misura d’Uomo” che proprio ieri ha manifestato con un sit in davanti la sede del Consiglio comunale - . Una soluzione pratica, non populistica ed economica (e di fatti non stupisce che tale soluzione non sia stata seriamente presa in considerazione dalla deliberazione di ieri, benché da taluni consiglieri avanzata)».
«Sono sbalordito – chiude l’avvocato Giuseppe Marascia, altro dirigente di “A Misura d’Uomo” - Credevo che la peggiore politica oggi la facesse il Governo, ma vedo che a Trapani non si scherza. Ringrazio personalmente i consiglieri comunali La Pica, Guaiana, Lamia, Bianco, Passalacqua, Sveglia, Cavarretta e Giarratano , che hanno votato NO alla scissione, e che mi fanno ancora sperare che qualcuno che creda ad una rinascita trapanese ancora c'è)».

Spiega invece Salvatore Tallarita, del comitato per l'indipendenza di Misiliscemi:

Il progetto in questione è un progetto politico-amministrativo che vuole dare alla popolazione residente delle frazioni a sud di trapani la possibilità:
-di autodeterminarsi;
-di riqualificare il territorio in cui vive mediante interventi che razionalizzino il suo sviluppo ed il suo mantenimento, adottando piani regolatori, piani di edilizia popolare ect.. a misura delle sue esigenze e senza che vengano calate dall’alto;
-di programmare gli interventi per migliorare la qualità della vita della comunità, uscendo da anni di abbandono, di assenza di programmazione e di emarginazione;
-di operare scelte di politica economica, finanziaria e sociale a misura della sua realtà senza, invece come avviene oggi, doverle subire per volontà di rappresentanti istituzionali che sono fisicamente e culturalmente lontani.
Per la popolazione di questo nuovo Comune di MISILISCEMI, aver garantito la gestione dell’ordinario è già di per se una autentica rivoluzione, abituati, a vivere nel più completo abbandono.

FORZA ITALIA. «Anacronistico, irresponsabile e di certo poco ponderato». Questo il commento del Senatore Antonio D’Alì, coordinatore provinciale di Forza Italia, sul voto favorevole espresso ieri sera dal consiglio comunale riguardo la costituzione di un ulteriore Comune per le sole frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate. «Avallare l’evidente certezza che i cittadini saranno caricati di maggiori costi e ulteriori complicazioni burocratiche, con la creazione di un nuovo ente, è qualcosa di assolutamente insensato. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, nel quale bisogna pensare a tagliare gli enti pubblici e le loro partecipate per risparmiare, si dovrebbe evitare di inventarsi nuovi centri di spesa. Ritengo che il voto espresso dal consiglio comunale di Trapani sia solo frutto di demagogia spicciola e di singoli opportunismi. Non credo infatti che i cittadini, anche quelli delle contrade interessate, vogliano tassarsi per mantenere un altro sindaco, un’altra giunta, un altro consiglio e un ulteriore apparato burocratico».
Il Senatore D’Alì annuncia poi la creazione di un dibattito pubblico da parte di Forza Italia. «Presto incontreremo i cittadini per riprendere il tema, quello sì attuale, della razionalizzazione delle istituzioni del territorio, della Grande Città o città metropolitana. Lo faremo nell’esclusivo interesse degli stessi cittadini e degli elevati costi della pubblica amministrazione che sono a loro carico».