Andrà in scena oggi e domani al Teatro Comunale di Marsala il Macbeth messo in scena dalla compagnia del TAM, il Teatro Abusivo di Marsala, ideato e diretto da Massimo Pastore. L'appuntamento è per oggi alle 21 e 30 e per domani, sabato sei giugno, alle 18 e 30. L'ingresso - come in tutti gli eventi organizzati dal TAM - è gratuito. Ecco le note di regia scritte da Simona Linares:
L’abbiamo vista in molte versioni, l’opera “maledetta”di Shakespeare. L’hanno rappresentata “classica”, con tanto di destrieri, cavalieri, re e regine; l’abbiamo “gustata” in una piacevolissima ambientazione del tutto inusuale, dove le lotte di potere si consumavano per la gestione di un famoso ristorante stellato, ma la nuova fatica teatrale di Massimo Pastore e dei ragazzi del T.A.M., che andrà in scena il cinque e il sei giugno al Teatro Comunale di Marsala, approda a una visione del tutto diversa dalle precedenti. Una “rilettura” sapiente e originale, nata da un singolare mix registico, che vede l’amalgama della filologia linguistica con l’innovazione della messa in scena.
La vicenda è nota: Macbeth, luogotenente di re Duncan di Scozia, riceve sulla brughiera un presagio da tre streghe, che lo salutano col titolo di sire. Da quel momento in poi, divorato e annichilito dall’ambizione, dalla sete di potere e dalle pressanti richieste della moglie, mette in atto tutta un serie di omicidi a tinte pulp per far avverare la profezia, salire sul trono, annientare i nemici e far cadere le colpe sugli altri. Ma la sua “hybris”non lo lascerà impunito e, dopo aver assistito impotente alla morte di Lady Macbeth,l ui stesso precipiterà nell’inganno teso dalle esoteriche apparizioni.
La rivoluzione compiuta dal regista non consiste, però,solo nell’aver ridotto la tragedia in un atto unico, né nell’averla ambientata in epoca moderna in una rocambolesca girandola di costumi eleganti, o nell’aver introdotto, tra i vari personaggi, una bambina non presente nel testo, né tanto meno nell’aver disseminato qua e là, nella narrazione, simbologie espressioniste tanto care a Strindberg. Il suo Macbeth (Peppe Pantaleo) è un capitano malinconico, affetto da personalità multipla, forse schizofrenico, visionario, divorato dal conflitto interno tra ambizione, desiderio e pentimento, supportato e spronato fino al parossismo da una Lady Macbeth (Marta Marino) vera “mente del delitto”, spettrale, spietata, cinica, fredda e calcolatrice, eppure complice dolcissima e struggente in quella che lo stesso Pastore ha definito come “un’appassionata storia d’amore” tra due anime perdute, dannate, folli, ma abbastanza lucide da scegliere con consapevolezza di prendersi per mano e di scendere nel vortice degli abissi degli Inferi.
Ma la vera intuizione, che colloca questo Macbeth fuori dalle rappresentazioni canoniche, è quella di aver fatto delle tre streghe (Sofia Del Puglia, Manuela La Torre, Mariella Monteleone) le vere protagoniste dell’opera. Sono loro, infatti, il leit motiv di tutta la messa in scena. Sono loro il perno centrale e il motore primo di una vicenda che si snoda sincopata tra ritmi classici, rock,dance e latino americani. Sono sempre loro che, assumendo forme diverse, sensuali e terribili come le mantidi religiose, dipanano il fuso delle esistenze dei personaggi decidendo, implacabili, quando tagliarne il filo.
Sono loro, infine, che incarnano quell’Ananke, di mitologica memoria, a cui nessun uomo può sfuggire…
Nel cast, anche: Alberto Marciante (Donalbain), Alessia Angileri (Portiere), Davide Pastore (Lennox), Francesco Genna (Angus), Giorgia Amato (Lady McDuff), Giovanni Lamia (Banquo), Luca Ingrassia (McDuff), Maria Rosa Giacalone (Dama), Nino Rallo (Duncan), Federica Rallo (Dama), Gaspare Grimaudo (Fleance), Giovanni Sciacca (Malcolm), Ayouba Dabre (Seyton), Sara Marino (Bambina), Valerio Susino (Bambino).