S. I., rumeno di 25 anni, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri della Stazione di Partanna, guidati dal Luogotenente Fabio Proietti.
Il giovane, domiciliato a Partanna, è ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia aggravati e favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione per aver costretto con ripetute minacce e brutali violenze la sua convivente, connazionale di 21 anni, a prostituirsi più volte, procacciandole vari “clienti” e pattuendo con gli stessi il “prezzo” – tra i venti e i cinquanta euro - delle prestazioni sessuali. Avrebbe riscosso lui stesso il denaro, spendendolo interamente per le proprie voluttuarie esigenze personali, tra cui il consumo smodato di bevande alcoliche. Quando la giovane donna si rifiutava di prostituirsi, il compagno la aggrediva verbalmente e fisicamente con calci, pugni, schiaffi, talvolta colpendola anche con bottiglie di vetro, fino a procurarle verosimilmente due aborti.
Il tutto sarebbe iniziato circa due anni fa, quando i due avviarono la loro convivenza a Partanna. Poco dopo, il rumeno stanco di dover “mantenere” la sua compagna, avrebbe iniziato a costringerla ad avere rapporti sessuali con terze persone.
L’ennesima aggressione si è verificata il 28 maggio scorso, quando, in piena notte, i carabinieri sono intervenuti su richiesta della giovane donna che poco prima era stata nuovamente picchiata dal compagno, in stato di ubriachezza, con calci all’addome e colpi al capo con una bottiglia di birra. In quella circostanza la ragazza è stata costretta a scappare di casa e a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Castelvetrano. Quindi, la mattina stessa, ha denunciato tutto ai carabinieri di Partanna che, qualche ora dopo, l’hanno accompagnata a casa per farle prelevare i suoi effetti personali ed i suoi documenti. In quella circostanza S.I. si è nuovamente scagliato violentemente contro la sua compagna ma è stato subito bloccato dai carabinieri, che, dopo averlo portato in caserma, lo hanno dichiarato in arresto.
A seguito della convalida dell’arresto, tenutasi la mattina del 30 maggio scorso dinanzi al GIP del Tribunale di Sciacca, per il rumeno si sono aperte le porte della casa circondariale di Trapani, dove è attualmente detenuto in via cautelare.