di Dino Agate . In attesa che una nuova ondata di migranti si riversi sulle coste italiane, o affondi nel Mediterraneo, richiamando per giorni l'attenzione di tutti i mezzi di comunicazione, in questi giorni di calma piatta si può dare uno sguardo a quello che bolle in pentola, e che sarà scodellato nei prossimi mesi.
Il papa ha pubblicato l'enciclica "Laudato sì", che é tutto un vangelo ecologista, sulle colpe della società evoluta e sui rimedi che si dovrebbero apprestare per salvare il mondo. Ma non sono novità quel che dice. Tutti gli ecologisti lo ripetono da tanto tempo. La novità, se c'é, é nell'aver raccolto tutti i sentimenti ecologisti in un unico documento. Detto questo, resta il dubbio che l'analisi e la terapia pontificia restino lettera morta nell'azione dei popoli e dei governi. Il capitalismo rampante continuerà a fare i suoi affari, con buona pace delle pie illusioni. Chi é che vorrebbe vivere a livelli inferiori rispetto al benessere acquisito? E chi vorrebbe rinunciare ad aspirare a più alti livelli di benessere. A parte il fatto che chi sta ora meno bene, sentirebbe come un'ingiustizia tagliare le proprie aspettative, che altri hanno raggiunto. Prima, vorrebbe raggiungerle pure lui.
La Chiesa, poi, non é che sia esente dalle colpe di cui facilmente vengono accusati i governi che permettono di inquinare, o permettono ai finanzieri ed ai capitalisti di accumulare più ricchezza di quanta sia necessaria ad una onesta vita. Lo Ior, l'istituto bancario vaticano, di tanto in tanto torna alle cronache per la sua finanza allegra, dicendola lunga su quanto distano del parole del papa dalla realtà dei fatti.
Altro argomento di queste ore, che avrà conseguenze nel prossimo futuro, é la trattativa ad oltranza tra la Grecia e la comunità europea, se cioè ci deve restare dentro oppure se dovrà allontanarsene. La decisione definitiva (?) sarà presa giovedì, nell'incontro dei capi di governo dei paesi dell'UE. Se alla fine la comunità accettasse l'ultima proposta greca di una dilazione dei debiti a fronte della promessa di non concedere più baby pensioni, la Grecia resterebbe un peso per gli altri paesi, per lunghi anni, perché le finanze di un paese non si bonificano solo con il taglio delle baby pensioni. Se l'atteggiamento dei vertici europei fosse, invece, di intransigenza, e l'accordo saltasse, la fuoriuscita della Grecia dalla comunità diventerebbe un esempio che altri paesi potrebbero seguire, senza esserne costretti ma solo per tornaconto. Nelle grandi vicende delle nazioni, gli esempi valgono più dei sottili ragionamenti.
A Roma, intanto, con la massiccia manifestazione popolare per la difesa della famiglia tradizionale, contro le spinte ecumeniche all'equiparazione delle coppie omosessuali alle quelle etero, si é verificato, per la prima volta in Italia e forse nel mondo, un fenomeno di notevole rilevanza: senza un input delle gerarchie ecclesiastiche una massa di laici, con sentimenti cattolici, ha alzato un visibile argine contro il relativismo in fatto di sesso, procreazione e famiglia. In altri casi, per esempio quando si trattò dell'istituzione in Italia del divorzio, furono le gerarchie ecclesiastiche a spingere i movimenti antidivorzisti. Ora la Chiesa sta a guardare, mentre una parte considerevole di cittadini sostiene il tradizionalismo sociale e religioso. Il papato di Bergoglio pensa all'ecologia, ed é giusto; il suo popolo lo supplisce nel campo familiare tradizionale, ed é pure giusto. Solo che i centri di potere si diversificano, e la confusione monta.
leonardoagate1@gmail.com