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04/07/2015 06:30:00

Marsala. Scontro al primo consiglio. Sturiano presidente. Vinci: "Imposto dall'alto"

 Alla fine l’ha spuntata lui. Mister mille e passa preferenze. E’ Sturiano bis. La poltrona più comoda, e più remunerativa, di Palazzo VII Aprile la occuperà di nuovo Enzo Sturiano, riconfermato presidente ieri nel corso della prima seduta del nuovo consiglio comunale di Marsala. Sturiano l’ha spuntata su Antonio Vinci, ex assessore e consigliere del Pd, che voleva essere il presidente dei democratici. Ma al primo appuntamento politico la maggioranza si è presentata spaccata in due. Un’impasse risolta solo nella pausa a metà seduta grazie a un “intervento dall’alto”, come ha detto lo stesso Vinci. Giorni e giorni di trattative, senza la fumata bianca. Nella notte che ha preceduto il primo consiglio comunale ci sono state riunioni, scambi di sms, contatti tra esponenti di maggioranza e minoranza. Ieri mattina, alle dieci, Sturiano arriva in aula, prende il suo posto, quello di presidente.  Si guarda attorno, fa cenno di fare silenzio, i consiglieri del Pd si cercano, silenziosi, con gli sguardi, molti sono debuttanti, Sturiano agita la campana. E’ il via alle danze, piano piano sfilano tutti per il giuramento. Si comincia in ordine di preferenza. Va lui. “Giuro di adempiere alle mie funzioni con scrupolo e coscienza nell'interesse del Comune, in armonia agli interessi della Repubblica e della Regione…”. Poi tutti gli altri, fino ad Aldo Rodriquez, del Movimento 5 Stelle, seduto in fondo, con i suoi tifosi che lo fotografano ad ogni suo movimento. Sono orgogliosi di lui. La sala è piena, un po’ meno gente rispetto all’era Adamo. Pazienza. Giura il sindaco Alberto Di Girolamo, stavolta non è scesa la lacrimuccia come in occasione dell'insediamento. "Sarò il sindaco di tutti i cittadini. Ai consiglieri auguro buon lavoro, sia maggioranza che minoranza troveranno la mia porta sempre aperta per proposte per il bene della città".
Ora viene la patata bollente. C’è da votare il presidente. Arturo Galfano prende parola e propone una sospensione di un quarto d’ora.   "E' il primo sindaco di Marsala che ancora non ha assegnato le deleghe dopo tutto questo tempo. C'è qualcosa che non va", ha detto Pino Milazzo al sindaco dopo la proposta di sospendere la seduta.
"Prendiamo atto della nullità della proposta politica della maggioranza. Siamo stati disponibili a una discussione comune, alla luce del sole sul presidente, ma nessuno ci ha cercati. Noi non siamo d'accordo con la sospensione", ha detto invece Giovanni Sinacori. "Di cosa avete parlato fino ad oggi?" chiede sempre dall'opposizione Walter Alagna. "E' specioso che dopo otto mesi di commissariamento ci si aggrappi alla mezz'ora della sospensione che si chiede" risponde il neo eletto Daniele Nuccio.
Durerà di più. Il tempo di guardarsi in faccia, di parlare, di farsi consigliare dai “piani alti”. Perchè lo scontro è anche esterno al consiglio comunale, è tra i deputati regionali Baldo Gucciardi e Paolo Ruggirello, che si trova a Sala delle Lapidi a fare pressing psicologico per l’elezione di Sturiano. Al chiuso, i 18 consiglieri della maggioranza.

“Lentaci mano, vota Sturiano”, si sarebbe sentito dire Antonio Vinci dai vertici del Pd dopo una trattativa andata neanche troppo per le lunghe e alla quale sarebbe intervenuto lo stesso sindaco Di Girolamo, che è anche segretario del Pd. Allora si torna in aula. La riunione di maggioranza ha messo le cose in chiaro. La partita la deve vincere Sturiano, Vinci deve farsi da parte. Musi lunghi dalle parti del Pd, con l'ex assessore in testa. Prende la parola proprio lui, e annuncia:”La maggioranza voterà Sturiano”. Alla faccia del voto segreto. E parla di “imposizione dall’alto”. Alto, come lo scranno su cui siede il presidente che incassa la vittoria a urna ancora chiusa.  Sturiano legge il suo nome 18 volte: STURIANO, STURIANO PATRIZIO, VINCENZO STURIANO, e così via. Dalla minoranza ognuno ha votato per sè. Aldo Rodriquez ha votato scheda bianca.
Ma il voto di ieri avrà ripercussioni politiche. La maggioranza si è presentata alla prima di consiglio comunale con due idee diverse. "Non abbiamo fatto una bella figura", sussurrano tra loro i consiglieri di maggioranza. Quelli di opposizione ne approfittano: "Se questo è l'inizio...". Ora Sturiano dovrebbe dimettersi da assessore e liberare un posto in giunta, che in base agli accordi andrebbe ad una figura scelta dal sindaco, in quota Cambiamo Marsala. Ma questa è un'altra partita. "Alberto si può fidare solo di 4,5 di noi- dice un consigliere di maggioranza - gli altri tirano per sè". Poi il vice presidente, è Arturo Galfano, votato dalla maggioranza. 18 voti per lui, di cui uno contestato a metà: c'era scritto “Arturo”, sarà stato uno con cui ha particolare confidenza. A completare le votazioni quella del membro dell'ufficio di presidenza spettante alla minoranza. Viene eletta Eleonora Milazzo.

Alcune note di colore. Alessandro Coppola, meglio noto come Alex C, consigliere di maggioranza, ha cominciato la seduta tra i banchi dell'opposizione. Il cambio di casacca più veloce della storia, prima ancora di giurare? "Quando mai. Non mi hanno tenuto il posto, tranquilli", dice lui. Al ritorno in aula è dalla parte della maggioranza, nel posto che fu di Enzo Russo.
Abbronzatissimo e con camicia di lino il decano Russo si gode lo spettacolo da ex consigliere comunale, "ora mi posso rilassare". Polemiche contro Pino Ferrantelli. C'è molta gente a Sala delle Lapidi. Le sedie sono rigorosamente per gli invitati. Una la occupa Pino Ferrantelli, che è ex presidente del consiglio comunale nonchè papà di Nicoletta, consigliera neoeletta. "Che ci fa lui seduto lì?", protestano dal pubblico. La situazione è poi stata portata alla calma dai vigili urbani.
E' nervoso Vinci alla ripresa della seduta. Quando tocca a lui entrare nella cabina a votare trova quello che hanno trovato tutti gli altri consiglieri: suppellettili, oggetti vari, cestino. Era da tempo che non si usava la cabina. Vinci si innervosisce, per spostare l’estintore messo in mezzo quasi se lo fa cascare sui piedi. Vota, mette il biglietto nell’urna e si siede.