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25/07/2015 10:13:00

Marsala. Rissa al centro di accoglienza Acos. Tre arresti

 Un diverbio per la pulizia dei locali, ma anche riconducibile alla rivalità tra etnie diverse. Poi la violenta rissa finita a coltellate. E' successo giovedì sera, intorno alle 19, al centro di accoglienza dell'ex Hotel Acos, a Marsala. La polizia di Marsala ha arrestato tre ospiti del centro di accoglienza. Ugbodaga Hope Efe, nato in Nigeria, classe 95’, Dambele Simbala, nato in Mali, classe 84’ e Tounkara Zakaria, nato in Mali, classe 76’.
Questi i fatti.
Intorno alle ore 19.00, personale della Squadra Volante è intervenuto presso il CAS ACOS, a seguito della richiesta di un operatore del centro che segnalava un’animata lite tra alcuni ospiti.
Giunti sul posto, gli agenti del commissariato constatavano che tre ospiti avevano dato vita ad una violenta rissa probabilmente riconducibile alla rivalità tra le diverse etnie di appartenenza e, nonostante le evidenti ferite riportate, rifiutavano di sottoporsi alle cure mediche del caso, essendo già giunta un’autoambulanza del 118. I tre immigrati probabilmente con la partecipazione di altri ospiti non identificati, avevano litigato all’interno della loro stanza per futili motivi e, in pochissimo tempo il diverbio era sfociato in una vera e propria rissa.
E' emerso, infatti, che i tre soggetti, alloggiati tutti nella stessa stanza, erano venuti alle mani per motivi legati alla pulizia dei locali. Durante la colluttazione, i tre si ferivano reciprocamente alla fronte ed alle braccia con dei coltelli, poi rinvenuti nel lavandino sporchi sangue e sequestrati. Tutti e tre riportavano lesioni da arma da punta e taglio con prognosi di giorni 15. I tre ospiti del centro sono stati poi accompagnati in Commissariato insieme con i mediatori culturali.
I tre sono stati poi dichiarati in stato di arresto e posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa del giudizio direttissimo. A seguito della convalida dell’arresto da parte dell’Autorità Giudiziaria, che ha avallato l’operato degli agenti operanti, gli stessi hanno patteggiato una pena di mesi due di reclusione.