Ad un mese e mezzo dall’elezione del primo cittadino, chi l’avrebbe detto che la città di Marsala si sarebbe trovata ad avere un sindaco dimezzato? Come mai Alberto Di Girolamo si trova in un cul de sac? Qualcuno, che evidentemente, lo conosce bene l’aveva già previsto, e ora molti penseranno che il Notaio Salvatore Lombardo aveva ragione. L’ex Sindaco ha avuto però un torto: scommettere sul cavallo sbagliato e soprattutto su uno schieramento per niente credibile (D’Alì, Lo Curto, Ferrandelli…). Poteva benissimo candidarsi e, forse, per Marsala le cose potevano andare diversamente.
E invece, dopo tutto questo tempo dalla sua proclamazione Di Girolamo è tenuto sotto scacco dai soliti giochi di bassa politica che però evidenziano questa grande “qualità” che forse la stragrande maggioranza dei 21.000 marsalesi che gli hanno dato la fiducia ignoravano: una grande debolezza.
Qualche avvisaglia c’era stata prima delle elezioni, ma il 15 giugno la forte affermazione del cardiologo marsalese sembrava aver sfatato questa tesi. L’attuale realtà conferma invece che Marsala ha eletto un sindaco-debole. Oggi abbiamo un primo cittadino ostaggio dei maggiorenti del suo stesso partito (PD). In campagna elettorale parlava tanto di cambiamento, ed invece, non solo non c’è stato questo sbandierato cambiamento neanche con il recente passato, ma la paralisi politico-amministrativa di oggi fa ritornare la nostra città indietro di 25/30 anni, ai tempi delle lotte correntizie di DC e PSI.
A questo punto Signor sindaco abbia almeno il coraggio di dire che le elezioni le ha vinte Enzo Sturiano e, allo stesso tempo, lo confermi nella doppia carica di Assessore e Presidente del Consiglio, oppure, vista la situazione e la bella figura fatta, faccia come Caligola che nominò senatore il suo cavallo, nomini assessore un simbolo della nostra città: l’Asino di Piazza Francesco Pizzo.
Magari alla pubblicazione di queste note sarà tutto risolto, e bisogna vedere a che prezzo, ma l’analisi impietosa sarà la stessa: un sindaco xbene incapace di rispettare le elementari regole politico-amministrative e politicamente molto debole.
Alberto Pellegrino