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30/07/2015 06:30:00

Enzo Sturiano, la trinità. Tutte sue le poltrone. Milazzo: "Di Girolamo decida in fretta"

Sturiano Patrizio assessore. Sturiano Enzo presidente. Sturiano Vincenzo Patrizio consigliere. Altro che Gesù e Barabba. Sturiano, a Marsala, pare essere una trinità.

E' ovunque. Dappertutto. Eccolo lì, in consiglio comunale, prima a presiederlo, poi si mette i panni di assessore. Assessore a che? Ancora non si sa. Non si è sbloccata per niente la fase di stallo. Sturiano insiste, Di Girolamo non vuole i suoi nomi. E le deleghe non arrivano neanche per sogno. Qui, a Marsala, c'è l'unico caso in Italia di presidente del consiglio comunale che è anche assessore. “Rimango assessore fino a quando lo voglio io”, ha detto Sturiano. Una storia imbarazzante, unire un ruolo di imparzialità con un ruolo di governo. Imbarazzante soprattutto per il sindaco Alberto Di Girolamo, che adesso deve sbrigarsi, a un mese e mezzo dalle elezioni a risolvere la questione. Perchè anche la maggioranza si è stancata.

Tutto impantanato. Bloccato da un accordo palermitano che è stato svelato anche da Paolo Ruggirello, sponsor politico di Sturiano. “Con Fausto Raciti, Baldo Gucciardi e Antonella Milazzo sono stati presi degli accordi che adesso si devono rispettare per mantenere l'equilibrio della coalizione”. E l'accordo, stabilirebbe che in giunta, in caso di dimissioni di Sturiano deve andarci un'altra persona riferibile al suo movimento. Il nome sarebbe quello di Ginetta Ingrassia. Ma il sindaco ha detto no. “Il nome lo sa solo lui” dicono i suoi. Nella vicenda entra anche Davide Parrinello, neo pupillo di Ruggirello, e primo dei non eletti della lista Democratici per Sturiano. L'accordo è che Ingrassia entra in giunta, si dimette da consigliere e lascia il posto a Parrinello.

Il caso Sturiano conferma anche la dipendenza di Marsala dalle dinamiche palermitane, come ha svelato Ruggirello.

Anche se per Antonella Milazzo, unica deputata regionale marsalese, “non ci sono decisioni eterodirette”. “Usciamo da questa leggenda metropolitana, è offensivo nei confronti della città”, dice l'esponente Pd. “Alberto si è candidato perchè ha vinto le primarie. Io ci sono e sono deputato della città di Marsala. Tutto il resto rientra nei giochi della coalizione. E' vero anche che Alberto deve valutare in fretta”. Ma a quell'incontro per chiudere l'accordo si è fatto il nome del sostituto di Sturiano? “Non si è parlato di nomi. Ma di definire una alleanza”.

La maggioranza e il Pd, però, sembrano essere un po' fuori il controllo del sindaco, che è anche il segretario del partito. La fase di stallo non piace soprattutto al Psi (reduce dalla delusione della mancata elezione di Letizia Arcara alla presidenza della commissione Affari Generali) e poi si sentono voci di passaggi, da un gruppo all'altro. Il vicepresidente Arturo Galfano, ad esempio, sarebbe lì lì per lasciare Cambiamo Marsala. La maggioranza non è molto tranquilla, in questo momento.

“Ci si siede attorno a un tavolo e parleremo di cosa fare. Troveremo il modo per affrontare il periodo transitorio” dice ancora la Milazzo a proposito del Pd di Marsala. Anche perchè non passa seduta di consiglio che Sturiano e Vinci non si prendano a occhiatacce, e si punzecchiano. I nervi sono ancora scoperti dopo la faccenda dell'elezione di Sturiano a presidente del consiglio “Vinci dopo quel momento ha accettato il ruolo di capogruppo, non è pensabile che possa fare opposizione” dice Milazzo.
E ieri in consiglio comunale, Sturiano e Vinci, non si sono certo scambiati sguardi dolci.
Sturiano e Vinci battibeccano su come è stato trattato l'argomento nelle commissioni in cui è arrivato. “In questa fase non è lucido a condurre i lavori consiliari. Lo capisce quello che dico?”, dice Vinci a Sturiano.
“Vinci, quando dice determinate cose deve assumersi le sue responsabilità. Non può prendere me e il consiglio per pazzi”.
In aula prima non c'è nessun assessore. “Con chi dobbiamo parlare?” si chiede Rosanna Genna che propone di non versare alcuna indennità agli assessori visto che, non avendo alcuna delega, non hanno firmato nessun atto deliberativo. Poi arrivano Agostino Licari, Clara Ruggieri, Anna Maria Angileri, Lucia Cerniglia. Su rifiuti e area artigianale risponde, per l'amministrazione, Agostino Licari. “Devi portare qui il sindaco, Agostino”, gli dice Pino Milazzo. Ma il sindaco non c'è, non si vede in consiglio dal giorno del giuramento. Lo hanno notato pure i 5 Stelle che ci hanno fatto una roba ironica, in stile “Chi l'ha visto?”.
Nessuno. Intanto Sturiano salta, da un posto all'altro, da assessore a presidente a consigliere. Sturiano, è la trinità. E non si muove.