Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
02/08/2015 03:45:00

Un incidente su un volo Ryanair e la mediazione della Polizia

 di Dino Agate - Tornando da Treviso su un volo Ryanair ho assistito a un incidente. Eravamo tutti sull'aereo, pronti per la partenza. Una signora in piedi sul corridoio battibeccava con un passeggero ed una hostess. Dapprincipio non capivamo. Poi, abbiamo intuito che si trattava di questo: la valigia della signora era stata spostata dalla cappelliera nella stiva, e lei protestava perché la voleva con sé. L'aereo non partiva in attesa che la controversia si concludesse. Macché! La signora era sempre più agitata, e gridava a tutti i sui presunti diritti violati.
Un'altra hostess e lo steward si dirigevano verso la signora per convincerla, ma senza risultato. Alla fine di questa prima parte, la signora é stata fatta accomodare al suo posto, ma continuava ad inveire contro l'equipaggio. L'aereo che doveva partire alle 18, 05, ancora non poteva partire ed erano le 18, 20. Arrivano due poliziotti, a questo punto, e comincia la seconda fase della trattativa con la signora, che intanto telefona al suo uomo, o amico o chissà chi, ma deve essere un avvocato, almeno così si presenta all'orecchio del maresciallo. Anche con quest'ultimo, e dall'altro capo del cellulare l'avvocato, inizia il diverbio. Qualcuno dei passeggeri, esasperato, rimbrotta la signora, e la invita a finirla. Il maresciallo suggerisce all'avvocato al telefono di convincere, da parte sua, la signora a smetterla, se non vuole che venga fatta scendere e che sia denunciata. Interruzione di pubblico servizio, o resistenza a pubblico ufficiale, penso. Anch'io ne ho le scatole piene di questa signora che ci fa perdere tempo. Ma lei dice che nella valigia ha la videocamera. Poiché a nessuno é sembrata una buona giustificazione per avere la valigia sopra la testa, nella cappelliera, se ne rende conto lei stessa e specifica che nella valigia ha i gioielli. Ah, meglio, così é più giustificata.
Alla fine si é avvicinato, dalla cabina di pilotaggio, il comandante, ed ha dato coraggio ai poliziotti, che hanno accompagnato fuori la signora.
Finalmente, dopo più di mezz'ora di ritardo l'aereo é partito. L'incidente cui ho assistito mi ha fatto vergognare perché la signora, dall'accento, era evidentemente delle nostre parti, forse di Trapani. L'aereo era pieno di turisti, che hanno dovuto sopportarla. Quello che più mi ha fatto pensare, però, é la contrattazione dei poliziotti, prima con la signora e poi per telefonino con il suo uomo avvocato. Sembravano, i due poliziotti, dei mediatori tra le ragioni dell'equipaggio e quelle della signora, non sembravano rappresentanti delle forze dell'ordine. Ci aspettavamo tutti che fossero più decisi. Invece, era come se avessero timore di mostrare la propria autorità. Roba da scene di film di Totò e Peppino. Con calma, ho poi pensato che questi poveretti dei poliziotti, con stipendi che appena appena gli permettono di arrivare a fine mese, temono di dover stabilire l'ordine quando é necessario. Vogliono il consenso di chi dovrebbero portare in caserma. Non sia mai che, nelle varie circostanze, facessero un graffietto! Chissà i procedimenti disciplinari e civili e penali che rischierebbero. Perché oggi in Italia sono guardati con sospetto i rappresentanti delle forze dell'ordine piuttosto che coloro che creano disordine ed interrompono pubblici servizi.


leonardoagate1@gmail.com