di Dino Agate - Mentre in Borsa va a picco il titolo Volkswagen, per le auto inquinanti immesse fraudolentemente nel mercato Usa, una certa connessione di idee fa ripensare alla Germania ed alla sua potenza, ed ai suoi scivoloni.
Del popolo tedesco si dice, e si é detto, di tutto, ma soprattutto si sono messi in risalto, sempre, la sua precisione, il suo rispetto per l'ordine, la sua efficacia nell'eseguire le disposizioni, la sua efficienza nei vari settori produttivi. E, di solito, é stato così. Purtroppo non sempre, e a volte con esiti tragici o incresciosi.
La potente Germania di Hitler si avviava negli anni Tenta a mettere ordine in Europa, e nel mondo, con le sue armate e la sua ideologia. La speranza, si fa per dire, di quella grande Germania si arenò nella tragedia della Seconda guerra mondiale e nell'olocausto del popolo ebreo. La ricostruzione postbellica fece risorgere la Germania dalle ceneri in cui era ridotta, e progressivamente la riportò al ruolo di nuova potenza egemone dell'Europa e del mondo. Nell'Unione Europea ha acquisito il ruolo di prim'attore, affiancata, in ruolo subordinato, dalla Francia. Quest'ultima nazione é per la Germania un alleato necessario, ma non di pari vigore. Sei anni orsono, quando cominciarono le avvisaglie della crisi economica greca, fu la Germania a dettare le regole di condotta. Il risultato é stato che ora il salvataggio della Grecia, da parte dell'Unione Europea, ci costa qualcosa come quattrocento miliardi, quando sei anni fa era dieci volte più piccolo. Con una diversa politica di salvataggio avrebbe potuto essere più facilmente risolto, e meno onerosamente.
Circa il problema degli immigrati, il polso duro della cancelliera Angela Merkel ha rinviato per anni la soluzione del problema, relegandolo alle periferie dell'Europa, Italia in testa. Noi italiani, ne siamo stati succubi, ed i nostri ripetuti appelli alla solidarietà europea sono stati disattesi da chi ha diretto la politica dell'Unione, sempre la Germania, con la Francia alleata. Ad un certo punto, e siamo alle ultime settimane, la cancelliera inopinatamente é diventata "accogliente", aprendo le sue frontiere ai profughi siriani. Con questa mossa ha spiazzato tutti, ed ha fatto anche dire a molti: "Oh, ma come é umana la Merkel!" Ma é durato pochi giorni, quanti sono bastati a riempire qualche centinaio di migliaia i posti di lavoro qualificato, che potevano essere coperti dai siriani in fuga. Così, all'apertura indiscriminata delle frontiere, la Germania ha fatto seguire dopo pochi giorni i nuovi controlli alla frontiera, lasciando di nuovo di stucco gli osservatori politici, e nei guai i paesi di transito dei migranti.
Purtroppo, la Germania può sbagliare, come é umano, e come può capitare ad ognuno e ad ogni nazione. Anche quando si é atteggiata a brava maestrina che assegnava i compiti a casa al governo italiano di Mario Monti, e questo ubbidiente eseguiva, ci saremmo dovuti chiedere se le sue istruzioni erano davvero buone.