Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/09/2015 06:30:00

Referendum Trivellazioni. Milazzo: "Non sono traditrice". Ma il consiglio comunale...

“Non sono una traditrice, né amica dei petrolieri”. Antonella Milazzo, deputato regionale del Pd, si difende così dalle critiche arrivate dopo la bocciatura del referendum abrogativo sugli articoli dello Sblocca Italia riguardanti le trivellazioni in mare. Il consiglio comunale di Marsala però vota all'unanimità un documento che va contro la decisione dell'Ars votata anche da esponenenti della provincia come la Milazzo, Baldo Gucciardi, Paolo Ruggirello.
Per colpa anche loro, infatti, la Sicilia non farà parte delle Regioni italiane che propongono il referendum contro le trivellazioni petrolifere. Per fortuna il voto positivo della Sardegna ha fatto raggiungere il quorum minimo di consigli regionali per proporre il referendum abrogativo delle norme nazionali che regolano le autorizzazioni e gli espropri a scopo di prospezione per la ricerca e estrazione di idrocarburi nel sottosuolo, previste nello "Sblocca Italia" e nel decreto Sviluppo.

Antonella Milazzo prova a difendersi da chi l'accusa di aver venduto il suo territorio. “La mia posizione sulla Strategia Energetica Nazionale è nota e registrata in atti parlamentari e comunicati. Sono e resto fermamente convinta della necessità di puntare su innovazione e fonti energetiche alternative, cosi come sono convinta che occorra puntare su turismo e beni culturali quali reali fattori di sviluppo. Sono convinta però che l'abrogazione delle norme del cd "sblocca Italia" sia del tutto inutile ai fini di una reale tutela della nostra terra”.
Per la Milazzo l'abrogazione delle norme contenute nello Sblocca Italia “farà rivivere la legislazione di prima, che prevedeva le trivelle che ci sono purtroppo nei nostri mari da circa 40 anni. Sta passando il messaggio che il referendum che si farà sarà pro o contro le trivelle, non è così”.

Quindi per il deputato regionale marsalese “puntare sul referendum abrogativo è una forma di distrazione dalla scelta di fondo della strategia energetica nazionale. Quello che ho sempre chiesto (e che non mi stancherò mai di chiedere) è una maggiore attenzione per i territori, una marcata differenziazione delle regole rispetto agli stessi e un forte intervento dell'Italia nei tavoli internazionali per chiedere l'applicazione di regole rigide uguali per tutti gli Stati rivieraschi.Vorrei fosso detto chiaramente ai cittadini che, in virtù delle norme che si vorrebbero abrogare, nessuno potrà "spirtusare" il mare davanti allo Stagnone o Favignana. Vorrei che nessuno facesse politica parlando alla pancia dei cittadini e alimentando paure legittime ma spesso non affrontando i nodi reali”.
Per la Milazzo, insomma, si sta facendo “populismo”.


Nel frattempo il consiglio comunale di Marsala ha approvato un documento da inviare al presidente della Regione Rosario Crocetta col quale si esprime “netta contrarietà relativamente alle decisioni intraprese dall’ARS”

Questa la nota sottoscritta da consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Ci sono le firme di quasi tutti i consiglieri del Pd. 

La Sicilia non farà parte delle regioni italiane che propongono il referendum contro le trivellazioni petrolifere e questo è fatto assai grave.
Dette ricerche, appannaggio esclusivo delle multinazionali, e la promozione del territorio siciliano sotto il profilo della valorizzazione dell’immenso patrimonio storico-naturalistico a fini turistici sono due cose che non possono coesistere.
Significa questo non riconoscere l’enorme potenziale a nostra disposizione ed affidare lo sviluppo di questa Regione ad interessi che mal si conciliano con quelli della collettività.
L’Italia riparte (a prescindere dallo “Sblocca Italia”) anche dal riconoscimento del fatto che ad oggi il futuro dell’approvvigionamento energetico parte dall’incrementare le politiche volte a favorire le energie rinnovabili e dall’archiviare definitivamente il concetto che vuole le fonti di energie fossili ancora quale soluzione.
Presidente, si discosti da queste logiche e dia ascolto alle migliaia di cittadini che chiedono a gran voce quanto sopra detto.
Per il futuro di questa Regione e nell’indirizzo di uno sviluppo economico che non vada ad intaccare l’ambiente, questo si patrimonio comune.
Lo deve alle future generazioni.

Anche il consiglio comunale di Marsala è populista per Antonella Milazzo?
“No – risponde Milazzo – un consiglio comunale aperto sarà l'occasione per spiegare bene cosa succede".