Beni culturali in Sicilia, nascono i poli museali, uno per provincia. Arrivano le sponsorizzazioni. Lo ha detto Antonio Purpura. E’ tra gli assessori dati per defenestrati dopo il rimpasto di Giunta che si farà a fine settimana (e che sancirà l’ingresso del Nuovo Centro Destra nella maggioranza che sostiene Crocetta), ma l’assessore ai Beni Culturali, Antonio Purpura, continua a lavorare per cercare di rendere efficente uno dei settori più controversi della nostra Regione. Questo l’ultimo annuncio: «Ho firmato un provvedimento che istituisce la creazione di nove poli museali provinciali, che consentiranno una organizzazione del lavoro più flessibile nei musei. In atto abbiamo estrema difficoltà a spostare risorse da un museo all’altro anche nella stessa città. Con questa riorganizzazione i musei faranno parte di un unico polo e il personale farà capo al polo, all’interno del quale si potranno spostare le risorse umane come se si trattasse di un’unica struttura».
Lo ha detto, Purpura, parlando della creazione di 9 poli museali provinciali in Sicilia, a margine del 39esimo convegno di Economia e Politica Industriale dal titolo «Le nuove imprese per una nuova industria della cultura e dei beni culturali» che si è svolto a Palazzo dei Normanni, a Palermo. Secondo i dati dell’assessorato sono circa 1.800 i dipendenti che operano nel settore. Parlando del provvedimento Purpura ha sottolineato che «in questo modo si rende più flessibile l’organizzazione e si possono utilizzare al meglio le risorse disponibili». «Sono stati istituiti nove poli, abbiamo mantenuto la corrispondenza del polo con la Provincia. Si tratta di un primo step, vediamo come funziona» ha aggiunto.
“Stiamo lavorando a una norma sul sistema delle sponsorizzazioni – ha aggiunto Purpura – che il decreto Franceschini contempla alla voce art bonus. Si tratta di interventi che danno ai privati la possibilità di sponsorizzare interventi di tutela e conservazione dei beni culturali consentendo un recupero fiscale del 65%. Si tratta di un incentivo notevole anche se le procedure delle norme nazionali sono complesse e rendono il sistema poco gradito alle imprese, malgrado abbiamo un ritorno fiscale e di immagine come la possibilità di promuovere il proprio marchio”.
“Il decreto al quale sto lavorando – ha sottolineato – prevede di regolamentare la sponsorizzazione rendendo più agevole il meccanismo di accesso per interventi di taglio più basso e cioè al di sotto dei 40 mila euro”. Il decreto è pronto e sarà pubblicato entro metà ottobre. In estrema sintesi, prevede di concedere ai privati uno sconto fiscale pari al 65% dell’investimento fatto per finanziare interventi di tutela, conservazione e promozione di un qualunque bene culturale della Regione
Poi Purpura ha sottolineato che l’assessorato sta definendo “un altro decreto, che riguarda l’apertura alle associazioni culturali nelle attività di fruizione dei siti”. “In sostanza- ha detto – le associazioni potranno interagire nella gestione dei siti per iniziative ed eventi legati alla fruizione dei siti stessi. Queste attività potranno avvalersi dei sostegni finanziari previsti dall’asse 2 del Pon che individua incentivi per le imprese sociali che operano nel settore della fruizione dei beni culturali”.
“Parlare dei beni culturali in Sicilia significa parlare della piu’ grandericchezza che abbiamo, una potenzialita’ che negli ultimi due anni si sta manifestando con vigore: nel 2014 abbiamo avuto un incremento del turismo del 9%, nel 2015 del 25%. Bellezza e cultura si devono trasformare in economia. La nuova programmazione dovra’ puntare sulla valorizzazione delle nostre risorse che sono il turismo, i beni culturali, le riqualificazioni urbane, l’agricoltura, mettendoli insieme”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, a margine dei lavori. “Io sono convinto che abbiamo preso la strada giusta”, ha aggiunto Crocetta.
L’iniziativa ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Romano Prodi e del sottosegretario ai Beni Culturali, Francesca Barracciu.
“La Sicilia – ha sottolineato Prodi – e’ immensamente ricca di beni culturali, il problema e’ che essi non vivono se non hanno alle spalle una grande attivita’ turistica”. “Le risorse pubbliche sono poche, il problema e’ dare una robusta promozione turistica – ha aggiunto -. La Sicilia su questo ha da fare molto. I dati di quest’anno sul turismo sono buonissimi ma rimangono inferiori alle sue potenzialita’. E questo mi intristisce”. La “ricetta” di Prodi rimane quella di puntare sulla “creazione di strutture ricettive abbastanza forti”.
Il sottosegretario ai Beni Culturali, Francesca Barracciu, ha detto che “bisogna promuovere un utilizzo virtuoso dei beni culturali perche’ questi possono contribuire alla rinascita economica dei nostri territori. La Sicilia e’ una regione ricchissima da questo punto di vista, e’ importante che queste risorse siano utilizzati per creare impresa, occupazione e futuro per i giovani“.