Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
19/10/2015 08:42:00

Marsala, i processi di oggi: cooperative fantasma, poliziotti di Mazara, ricettazione

Facciamo il punto sulle udienze dei principali processi penali che si tengono oggi al Tribunale di Marsala.

EVASIONE FISCALE.  Omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, occultamento di scritture contabili, omessi versamenti di ritenute e appropriazione indebita ai danni della cooperativa “Sky One” sono le accuse contestate a Francesco Curatolo, Giuseppe Gaglianello e Gianluca Caputo, processati davanti al giudice monocratico Sara Quittino. L’indagine è della Guardia di Finanza (nell’ultima udienza è stato ascoltato il maresciallo Sorriso) e nel 2013 sfociò nel sequestro, all’imprenditore Curatolo, di quote societarie e beni mobili (auto). Secondo l’accusa, sarebbero state create cooperative fantasma, imprese operanti nel settore dei servizi di logistica alle imprese, che, secondo le Fiamme Gialle della Compagnia di via De Gasperi, avrebbero creato un sistema finalizzato all’evasione fiscale e contributiva. In alcuni casi la documentazione contabile sarebbe stata occultata o distrutta e non sarebbe stato effettuato versamento d’imposta, ne di ritenute d’acconto operate ai dipendenti. Per l’accusa, l’evasione dell’Iva ammonterebbe a 1.595.351 euro e l’omesso versamento di ritenute a 508.642 euro. Oggi nuova udienza.

POLIZIOTTI DI MAZARA. Comincia oggi il processo a quattro poliziotti che fino ad alcuni mesi fa prestavano servizio al Commissariato di Mazara. Le accuse a vario titolo contestate sono, per alcuni, falso materiale e ideologico in atto pubblico e per altri calunnia, falsa testimonianza, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. Imputati sono i sovrintendenti Antonio Sorrentino, di 53 anni, e Vito Pecoraro, di 54, l’assistente Vincenzo Dominici, di 46, poi trasferiti in Calabria, e il commissario capo Carlo Nicotri, di 31, ex dirigente del commissariato mazarese, adesso alla Questura di Palermo. L’inchiesta è scaturita dal processo che in Tribunale ha visto recentemente condannati Dominici e Pecoraro a 3 anni di reclusione, nonché a 5 di interdizione dai pubblici uffici, per falso ideologico in concorso.

BENI ARCHEOLOGICI. Potrebbe essere emessa oggi la sentenza per tre uomini accusati di ricettazione di beni archeologici. Imputati nel processo in corso davanti il Tribunale di Marsala sono un mazarese di origine salemitana, Giovanni Francesco Scimemi, di 67 anni, e i castelvetranesi Antonino Arimondi, di 56, e Pierangelo Pizzo, di 36, con precedenti per piccoli furti. Per Scimemi il pm ha chiesto 3 anni e 8 mesi di carcere. Per gli altri due imputati, invece, 2 anni e mezzo a testa. Nell'ultima udienza, dopo la requisitoria, le arringhe degli avvocati difensori Giovanni Miceli, legale di Scimemi, e Walter Marino, legale di Pizzo. “Non è ricettazione – ha detto Miceli- ma solo detenzione. Non è reato. E poi Scimemi non nascondeva questi oggetti (vasi, monete, etc., ndr), ma teneva in bella mostra a casa. Lo hanno detto decine di testimoni. Il pacco spedito a Pisa? Non sapremo mai cosa conteneva perché i carabinieri non l’hanno intercettato. Perché non l’hanno fatto?”.