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20/10/2015 06:55:00

Marsala. Processo a poliziotti, cambiano i giudici. Evasione fiscale, al giro di boa

Cambia il collegio giudicante e slitta al 30 novembre il previsto avvio, davanti il Tribunale di Marsala, del processo a quattro poliziotti accusati, a vario titolo, di falso materiale e ideologico in atto pubblico, calunnia, falsa testimonianza, favoreggiamento e rivelazione di segreto d’ufficio. Alla sbarra sono i sovrintendenti Vito Pecoraro e Antonio Sorrentino, l’assistente Vincenzo Dominici, tutti fino ad alcuni mesi fa in servizio al Commissariato di Mazara, e il commissario capo C. N., anche lui, all’epoca dei fatti, al Commissariato mazarese. L’inchiesta, condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura di Marsala, è nata in seguito agli sviluppi del processo che lo scorso 6 luglio ha visto condannati, in Tribunale, Pecoraro e Dominici a tre anni di reclusione, nonché a 5 di interdizione dai pubblici uffici, per falso ideologico in concorso. Processo nel corso del quale è scaturita l’indagine che adesso vede Pecoraro e Dominici, insieme con Sorrentino, accusati di avere redatto una “falsa” relazione di servizio proprio al fine di scagionare i primi due poliziotti dalle imputazioni. Il commissario Nicotri, invece, è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio. Dalle intercettazioni disposte dalla Procura di Marsala è, inoltre, emerso che N., nel 2014, chiese aiuto al vice questore Nicolò D’Angelo, di 50 anni, dirigente della Polstrada di Trapani, per fare annullare una multa per eccesso di velocità che gli era stata elevata dai vigili urbani di Palermo, dichiarando che stava tornando di corsa a Mazara per ragioni di servizio. Per l’accusa, però, N. era libero dal servizio e quindi avrebbe dichiarato il falso per evitare di pagare la multa. Per questo motivo è scattata l’accusa di truffa. Per questi fatti, però, il gup, accogliendo l’istanza della difesa, ha dichiarato l’incompetenza territoriale e ha rinviato gli atti, per D’Angelo e N., alla Procura di Trapani. Già rinviati a giudizio, infine, nell’ambito dello stesso procedimento, due carabinieri in servizio a Mazara (Andrea Volpe e Salvatore Buscemi) accusati di abuso d’ufficio e falso ideologico per non aver fatto la multa e sequestrato lo scooter al figlio del sovrintendente Sorrentino che guidava senza casco.


Evasione Fiscale. Con la rinuncia del pubblico ministero Signorato ad ascoltare il maresciallo della Guardia di finanza Mangerini, è ormai al giro di boa, in Tribunale, il processo a quattro persone accusate di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi, occultamento di scritture contabili, omessi versamenti di ritenute e appropriazione indebita ai danni della cooperativa “Sky One”. Imputati sono Francesco Curatolo, Giuseppe Gaglianello, Gianluca Caputo e Antonio Gaudioso. Il processo è stato rinviato al 28 febbraio. Nel 2013, l’indagine della Guardia di finanza sfociò nel sequestro, all’imprenditore Curatolo, di quote societarie e beni mobili (auto). Secondo l’accusa, sarebbero state create cooperative fantasma, imprese operanti nel settore dei servizi di logistica alle imprese, che, secondo le Fiamme Gialle della Compagnia di via De Gasperi, avrebbero creato un sistema finalizzato all’evasione fiscale e contributiva. In alcuni casi la documentazione contabile sarebbe stata occultata o distrutta e non sarebbe stato effettuato versamento d’imposta, ne di ritenute d’acconto operate ai dipendenti. Per l’accusa, l’evasione dell’Iva ammonterebbe a 1.595.351 euro e l’omesso versamento di ritenute a 508.642 euro.