La condanna di tutti gli imputati è stata chiesta dal pm Anna Sessa nel processo che con l’accusa di usura vede imputati il 71enne ex gommista di contrada Berbarello Francesco Bianco, nonché Ludovico Maurizio Marino, di 56 anni, e Francesco Giacalone, di 62. Quattro anni e 8 mesi di carcere sono stati invocati per Bianco, tre anni e mezzo per Giacalone e due anni e 8 mesi per Marino. Dopo il pm, sono intervenuti i legali di parte civile: Carmicio e Burzotta, per la presunta vittima e la moglie, e Peppe Gandolfo per l’associazione antiracket. Il novembre sarà il turno degli avvocati difensori, Paolo Paladino, Luisa Calamia e Alessandro Casano. Secondo l’ipotesi d’accusa, i tre imputati avrebbero prestato denaro a un benzinaio, Giuseppe Rallo, di 47 anni. Il 15% di interessi mensili sarebbe stato preteso da Bianco e Marino, che al Rallo avrebbero rispettivamente prestato circa 38 mila e 15 mila euro. Il 10%, invece, era il tasso fissato dal Giacalone a fronte di un prestito di circa 100 mila euro. Epoca dei fatti contestati è il periodo tra il 2006 e il 2008. Francesco Giacalone, inoltre, è finito sotto processo anche per lesioni e minaccia grave. Imputazione, quest’ultima, che a seguito delle dichiarazioni rese in aula dalla presunta vittima, è stata trasformata dal pm in tentata estorsione. Reato per il quale, il difensore (avvocato Alessandro Casano) ha chiesto e ottenuto lo “stralcio”. E quindi un processo a parte, la cui requisitoria si terrà il 25 novembre.