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02/11/2015 14:50:00

Torna in libreria "Africo" di Corrado Stajano

 Per i tipo de Il Saggiatore, torna in libreria un grande classico del giornalismo italiano, "Africo", di Corrado Stajano.  Senza Africo non ci sarebbe stato Gomorra ha detto Roberto Saviano. 

Il disegno di un'Italia malata, tradita, impedita di essere se stessa, provocata alla lotta o a un tenace e responsabile, ma sfibrante, esercizio di pazienza.
Africo è il nome di un paese montano che una alluvione, non molti anni fa, travolse in una frana di terra e di pietre e rese inabitabile. In questo libro di Corrado Stajano si racconta la storia di una comunità di contadini e di pastori che un diluvio sradicò e costrinse a migrare in un nuovo Africo, sorto dal nulla in riva al mare.Un evento quasi impercettibile, tra i mille che la cronaca italiana accumula sospesi tra catastrofi bibliche e tecnologie ad alto rischio, smottamenti, terrore organizzato, degradazione sociale, malgoverno. Ma con questa particolarità: che nella sua «dinamica», come direbbe il verbale di un brigadiere, la vicenda di Africo illumina di una luce improvvisa i segreti di una cultura e di un modo di vita, i rapporti tra sudditi e potenti, tra società locale e governo centrale, e l'inganno e la sopraffazione che stanno alla base di un patto sociale coatto; e insieme, nonostante tutto, la speranza e la volontà di opposizione e di lotta di gruppi e di singoli il cui coraggio solitario sollecita qualcosa di piu della nostra ammirazione.Questo libro - storia politica, narrazione, testimonianza, documento, inchiesta - non è soltanto un nuovo importante libro dedicato alla Calabria, al Mezzogiorno, alla mafia. Non è soltanto il racconto corale di un paese che sembra inventato e invece è minuziosamente vero, denso di drammi e di conflitti, popolato di personaggi che sembrano romanzeschi: preti, ribelli, capimafia e uomini faticosamente maturati alla politica. E' anche una metodica insistente lettura di segni che decifrati e disposti in un discorso coerente tracciano un disegno piu vasto, quello dell'intera Italia malata, tradita, impedita di essere se stessa, provocata alla lotta o a un tenace e responsabile, ma sfibrante, esercizio di pazienza.