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07/11/2015 07:30:00

Petrosino, incidente mortale durante la vendemmia. Il figlio: “Cancellate le tracce”

 Qualcuno avrebbe cancellato le tracce a terra delle “ruotate” dopo l’incidente che il 20 agosto 2013, nelle campagne tra Marsala e Mazara, durante la vendemmia, costò la vita all’anziano viticoltore petrosileno Pietro Pipitone (padre di Salvatore Pipitone, assessore nella giunta dell’ex sindaco Biagio Valenti). E’ quanto ha affermato, davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone, il figlio minore della vittima, Massimo Pipitone. “Quando vidi il corpo di mio padre a terra – ha detto il giovane - la strada in terra battuta accanto il vigneto era stata spazzata, con le mani o i piedi, come per eliminare le tracce del passaggi di mezzi, che prima invece c’erano”. Massimo Pipitone è stato ascoltato nel processo che vede imputato, per omicidio colposo, il 43enne Vincenzo Patti, che il giorno del tragico incidente era ai comandi della macchina vendemmiatrice che, secondo l’accusa, avrebbe schiacciato Pietro Pipitone contro i pali e i fili in ferro di un vigneto a “spalliera”. In un primo momento, era stato indagato proprio Massimo Pipitone, figlio minore della vittima, che quel giorno guidava il camion utilizzato per il trasporto dell’uva. Poi, la posizione del giovane, difeso dall’avvocato Ignazio Bilardello, è stata archiviata. Ma l’indagine non si è fermata. E grazie alla perizia effettuata da Luigi Simonetto e da un medico legale, nonché alle testimonianze di altre persone che vendemmiavano nella zona (campagne di Mazara) è stato avviato il procedimento a carico di Vincenzo Patti. L’imputato è difeso dall’avvocato Carlo Ferracane, per il quale però “non è possibile che sia stato questo il mezzo che ha cagionato il decesso, perché non può fare marcia indietro e poi riteniamo che non sia stato l’ultimo a passare da lì”. Già in fase di udienza preliminare, la famiglia Pipitone (moglie della vittima e i tre figli) si era costituita parte civile. Nel processo, su richiesta del legale di parte civile (Ignazio Bilardello), sono già stati chiamati in causa come responsabili civili l’assicurazione (Allians spa) e la ditta proprietaria della macchina vendemmiatrice (la "Vigna service" Sas). Alla prossima udienza, il 20 gennaio 2016, verranno ascoltati altri dell’accusa.