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20/11/2015 06:35:00

Marsala. Il caso della finta cieca che prendeva la pensione. Assolta lei e i 5 medici

 Il giudice monocratico Riccardo Alcamo ha assolto i cinque medici accusati di avere contribuito a far percepire “indebitamente” una pensione d’invalidità, per cecità, alla 76enne marsalese Giuseppa Amato. Assolta, naturalmente, anche quest’ultima. I medici alla sbarra erano i quattro componenti della commissione dell’Asp che nel 2004 riconobbe la cecità (Saverio Urso, Gaspare Lucio Casano, Andrea Farina e Francesco Salvatore Pellegrino), nonché l’oculista Salvatore La Valle, la cui consulenza, secondo gli inquirenti (Compagnia della Guardia di finanza), avrebbe contribuito al riconoscimento della “falsa invalidità”. Le accuse a vario titolo contestate: falso, truffa aggravata e induzione in errore per il reato di falso. A chiedere l’assoluzione (“il fatto non sussiste”) era stato lo stesso pubblico ministero. Qualche anno fa, a far scattare l’indagine della Guardia di finanza fu il fatto che nel 2008, quattro anni dopo il riconoscimento della cecità, la commissione medica dell’Asp definì l’anziana “cieca parziale”. Ciò perché la donna riusciva a orientarsi nella stanza. Nei confronti dei quattro medici della commissione, il gip Vito Marcello Saladino, su richiesta della Procura, nel 2013 dispose il sequestro “per equivalente” delle somme percepite dalla ‘’falsa cieca’’: 78 mila euro. Adesso, il giudice Alcamo ha disposto la revoca del sequestro della somma. Alla prima udienza del processo il capitano Lupo spiegò che l’indagine fu avviata a seguito di una ‘’segnalazione telefonica anonima’’. Qualcuno riferì di una donna ‘’non cieca assoluta’’ che percepiva la pensione di invalidità. Furono, perciò, effettuati servizi di osservazione e pedinamenti e persino un video. A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Diego Tranchida, Giuseppe Monteleone, Piergiorgio Giacalone (tutti per la Amato), Stefano Pellegrino, Maurizio D’Amico, Paolo Paladino e Angelo Vita.