La Cassazione ha reso definitiva, respingendo le eccezioni di diritto della difesa, la pena inflitta al trapanese Marco Rallo per la morte del giovane Marco Di Vita nell'aprile del 2011. Marco Di Vita, del Liceo Scientifico «Fardella», aveva 16 anni. Di Vita fu travolto dall' auto guidata da Rallo nel 2011, e secondo l'accusa non è stato un tragico incidente.I clamorosi sviluppi si ebbero nei giorni seguenti, quando gli investigatori, esaminando i filmati delle videocamere del circuito urbano di Trapani si accorsero di un'anomalia: l'auto, una Citroen, che aveva investito Di Vita e si era data alla fuga non aveva fatto una manovra involontaria, ma aveva volontariamente - in base alla sequenza delle immagini - investito Di Vita, facendolo sbattere contro un muro.La prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo aveva condannato Riccardo Rallo, a cinque anni e quattro mesi di reclusione