E' slittata all'8 gennaio, in Tribunale, la deposizione di don Vito Caradonna nel processo che vede l'ex prete della chiesa di contrada San Leonardo, nonché ex cappellano del carcere, imputato per circonvenzione di incapace. Don Vito, infatti, per voce di uno dei suoi difensori, l’avvocato Stefano Pellegrino, ha chiesto un rinvio per cercare e poi presentare in aula copia degli assegni che fornì in garanzia a chi gli prestò il denaro. Quegli assegni andarono in protesto, ma per la difesa il fatto che furono emessi “dimostra la buona fede di don Vito, che saldò il debito vendendo la casa”. Denaro che fu restituito, evidenzia l’avvocato Pellegrino, direttamente dal notaio, subito dopo l’incasso per la cessione dell’abitazione. Don Vito Caradonna, sospeso “a divinis” dopo la condanna subìta per tentata violenza sessuale su un uomo, si sarebbe fatto prestare quasi 70 mila euro da un parrocchiano, M.D.G., ex militare della Marina con problemi di natura psichica.