Due medici dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara, Maria Assunta Canino, di 51 anni, e Francesco Quattrocchi, di 64, sono stati rinviati a giudizio dal gup di Marsala Riccardo Alcamo per lesioni personali colpose gravi. Ai due medici, il 9 settembre 2010 rispettivamente di turno al reparto di Pneumologia e al Pronto soccorso, si contesta di aver provocato, per “negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza delle regole medico chirurgiche”, lo stato di coma a un paziente (l’allora 54enne Antonino Santo, di Petrosino, affetto da SLA e tracheostomia) trasportato al nosocomio perché non riusciva quasi più a respirare in quanto il ventilatore domiciliare era andato in tilt a causa una temporanea interruzione dell’energia elettrica. A fronte delle persistenti difficoltà respiratorie, secondo l’accusa, i due medici non avrebbero proceduto “alla disostruzione della cannula tracheostomica, perseguendo l’errata ipotesi che ricollegava i disturbi respiratori al malfunzionamento del ventilatore”. I due medici dell’ospedale, inoltre, non avrebbero disposto un’analisi diagnostica (emogasanalitica) che, a giudizio della Procura, “avrebbe consentito ai sanitari di porre in essere le manovre necessarie ad impedire la dissociazione elettromeccanica”. Tutto ciò avrebbe provocato un rapido peggioramento delle condizioni del paziente, che entrò in coma. Oltre due anni dopo, il 16 gennaio 2013, a causa di un’altra crisi, fu chiesto l’intervento del 118, che con un medico (Pietro Valenti, di 59 anni) intervenne a casa di Antonino Santo. Al medico, la moglie di Santo consegnò i risultati delle analisi di laboratorio effettuate nei due giorni precedenti, dalle quali emergeva un quadro sanitario preoccupante, ma ciò nonostante il dottor Valenti non ne avrebbe disposto l’immediato ricovero in ospedale. E questo, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato alla base di un “ritardo diagnostico terapeutico” con “conseguente decesso il giorno successivo per sindrome ipo-osmolale-plasmatica”. Adesso, il dottor Valenti, che ha scelto il processo con rito abbreviato, è stato assolto dall’accusa di omicidio colposo. Anche in questo caso la decisione è stata del gup Riccardo Alcamo. A difendere Valenti, l'avvocato Giovanni Gaudino ,del foro di Marsala. L ’indagine è stata svolta dal maresciallo Francesco Pellegrino, capo della sezione di pg dei carabinieri della Procura, che ha individuato i sanitari protagonisti della vicenda e messo in ordine tutti i tasselli del puzzle investigativo. Il processo a Canino e Quattrocchi inizierà il 24 gennaio. I familiari di Antonino Santo si sono costituiti parte civile. Ad assisterli è l’avvocato Ignazio Bilardello.