Il 38enne marsalese Vito De Vita, difeso dall’avvocato Giacomo Frazzitta, non è stato condannato per la piantagione di canapa indiana scoperta a fine luglio dai carabinieri della Compagnia di Marsala in contrada Dammusello (oltre trecento piante, le cui foglie erano ormai pronte per l’essicazione). Come spiega, infatti, l’avvocato Frazzitta, per De Vita il giudice delle udienze preliminari Annalisa Amato “ha dichiarato nullo il decreto che ha disposto il giudizio immediato”. Per lui, dunque, probabilmente, bisognerà rifare il processo. A suo carico c’è solo “un quadro indiziario”. E’ stato, invece, condannato a un anno e mezzo, con rito abbreviato, il 56enne Stefano Ciaramida. In precedenza, aveva patteggiato (condanna a un anno e 4 mesi) Giuseppe Ciaramida, figlio di Stefano.