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13/01/2016 12:19:00

Noi, abitanti delle Egadi, costretti ad essere "non - persone"....

 Quasi ogni giorno ai rispettivi porti delle Egadi e di Trapani, nel periodo invernale appena tramonta il sole si da luogo ad una vera e propria psicosi, l'incubo di chi deve partire.

Diciamocelo chiaramente, ogni qual volta c'è una bava di vento e un po' di onde e il sole è tramontato, le compagnie di navigazione che effettuano questa tratta, per motivazioni di sicurezza, molto spesso fanno stare fermi i loro mezzi ai rispettivi porti.

L'ultimo caso ieri sera, dove poche decine di persone che tutto si potevano immaginare,  si sono ritrovart ad aspettare al porto di Trapani qualche ora per poi sentirsi dire che le corse erano sospese. Ieri sera non cerano più di 15 nodi di vento di ponente e chi mastica un po' di mare si rende subito conto che c'è qualcosa che non va.

Ma noi non ce la prendiamo con i marinai, nostromi, personale delle agenzie che sono sempre cordiali e premurosi, ce la prendiamo con gli armatori che permettono di creare un simile disagio alla gente. Chi è più fortunato ha un posto dove andare a dormire, una casa, un parente, molti altri devono affrontare spese di alberghi.

Poi c'è anche da dire che i porti di Trapani o delle altre isole sono dei non luoghi. Significa che non esiste un riparo dal vento, dal freddo, dalla pioggia, ma neanche dal sole cocente estivo. Tante volte è stato chiesto, addirittura c'è scritto negli obblighi alle compagnie che si aggiudicano queste gare di appalto di provvedere in tal senso. La verità è che non sono i porti ad essere non luoghi, ma siamo noi isolani ad essere NON PERSONE.

E già, è la verità, non c'è ne vogliano le amministrazioni locali che fanno quel che possono, ma per la Regione o per qualche grande imprenditore, ridurre delle corse come è stato fatto recentemente e non permettere di rimodulare gli orari, in maniera di non avere delle corse che si accavallino l'una con l'altra, creando dei buchi di ore, oppure non permettere alle persone di rientrare nelle proprie abitazioni, anche quando è evidente che non sussistono motivazioni di sicurezza reale, a prescindere se il bollettino porti tempesta, ma nella realtà non c'è, oppure non creare un minimo di accoglienza ai rispettivi porti e parliamo di cose semplici, una saletta d'attesa, magari riscaldata per gli anziani o per la gente che viaggia per salute, un riparo dal vento e dalla pioggia, o dal sole e la calura estiva, questo è trattare da non persone un'intera comunità isolana.

Questa incertezza farà gioco a chi vuole delle isole per soli vacanzieri. L'unica categoria di persone che non pensa che esista una comunità, eccezion fatta quando gli raccontano delle gesta dei tonnaroti o dei "pirriatura".

Questo darà forza a chi vuole delle isole libere e vergini, dove poter fare i loro affari, senza una comunità che possa arginare dinamiche esclusivamente speculative.

L'unica alternativa per gli isolani NON PERSONE è di trasferirsi a terra ferma....

 

Michele Rallo

Favignana, 13 Gennaio 2016