E' uno sfogo ma anche una denuncia in difesa dell'isola di Pantelleria e dei suoi Beni Culturali, quello di Sebastiano Tusa, soprintendente del mare e direttore di diverse campagne di scavo sull'isola. "Nel Patto per La Sicilia, - sostiene Tusa - non si tiene conto di Pantelleria e in particolare dei suoi Beni Culturali, e nonostante un finanziamento di 56 milioni di euro, non c'è alcun progetto per continuare gli scavi che negli ultimi 15 anni hanno portato alla luce reperti archeologici di interesse mondiale". A Pantelleria i fondi impegnati servono per strade, fognature e altre opere edilizie, e Tusa, pur comprendendo la necessità di realizzarle, afferma che, con questo tipo di infrastrutture non si creano condizioni di lavoro qualificate e durature, cosa che si può fare incrementando l'offerta culturale e di conseguenza il comparto turistico. "E' assolutamente necessario e improrogabile – sostiene il professor Tusa - che i musei del Castello e dell'Arenella vengano completati ed aperti al pubblico e che i Parchi Archeologici di Mursia, Acropoli, Scauri e Lago di Venere vengano attrezzati per la visita”.