Trentuno anni fa la vita di una famiglia trapanese e quella di un giudice si sono intrecciate per sempre lungo la strada di Pizzolungo. Era la mattina del 2 aprile del 1985, un’auto con a bordo una mamma, la signora Barbara Rizzo che accompagnava a scuola i suoi due piccoli gemelli, Giuseppe e Salvatore; nell’altra auto il giudice Carlo Palermo, trasferito in Sicilia da appena 50 giorni. Un sorpasso e contemporaneamente un’esplosione, un attimo che è diventato eterno per quella famiglia annientata dalla violenza della mafia, di chi voleva uccidere il giudice che iniziava ad indagare sul traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata, che proseguiva quelle che erano state le indagini di Giangiacomo Ciaccio Montalto, ucciso nel 1983, e con il quale si erano incontrati a Trento, per scambiarsi alcune informazioni, appena tre settimane prima del suo omicidio. La famiglia Asta venne spazzata via in un lampo. Quella mamma e suoi due piccoli sono tra le vittime di mafia che pochi giorni fa sono stati ricordati a Messina, nella giornata del ricordo e dell’impegno in memoria delle vittime di mafia. La strage di Pizzolungo da 9 anni viene ricordata dalla manifestazione “Non ti scordar di me”, organizzata dall’associazione Libera e dal Comune di Erice. Quest’anno ha preso il via mercoledì scorso con la collaborazione e la partecipazione delle Scuole e gli Istituti superiori di Erice (1° Circolo Didattico “G. Pascoli”, I.C. “G. Mazzini”, I.C. “G. Pagoto”, S.M.S. “A. De Stefano”, Istituto San Antonio da Padova, I.I.S.S. “Sciascia e Bufalino”, I.P.S.E.O.A. “Ignazio e Vincenzo Florio”), e con il Seminario Vescovile di Trapani e il Consorzio per la Legalità e lo Sviluppo.
Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo, presente alle manifestazioni di "Non ti Scordar di Me":
“Sicuramente, oggi c’è una coscienza maggiore rispetto a quello che è la mafia. Sono passati 31 anni, e quest’anno finalmente, inauguriamo il “Parco della Memoria e della Coscienza Civile". Oggi ricordare Barbara, Giuseppe e Salvatore, non deve servire per emozionarci, ma fare in modo che, in questo Paese, il sacrificio di mia madre, i miei fratelli ma anche di Carlo Palermo, e degli agenti di scorta che sono vivi ma sono vittime anche loro, non deve essere vano. Possiamo farlo soltanto se ciascuno di noi si impegna nell’agire quotidiano, si impegna concretamente e non a parole, perchè altrimenti non è necessario venire il 2 aprile sul luogo della strage”.
Le manifestazioni di “Non ti Scordar di me” sono iniziate con la proiezione del cortometraggio dal titolo “Sugli scogli di Pizzolungo”, presso il seminario vescovile di via Cosenza, dove c'è stata la premiazione del concorso giornalistico “Santo della Volpe”. Giovedì nell’aula Magna della scuola media “De Stefano” c’è stata la presentazione del progetto murales “Il giardino di Nino Via”, per ricordare il magazziniere della Gea ucciso in un tentativo di rapina. Ieri al seminario vescovile si è esibito il piccolo coro Trentapiedi dell’istituto comprensivo “Mazzini” . Questa mattina, infine, – giorno dell'anniversario della strage – ci sarà l’inaugurazione, nel luogo della tragedia, del "Parco della Memoria". Tra le iniziative in programma, anche il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Erice, a Don Luigi Ciotti, presidente di Libera.