Il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo è ancora alle prese con la sostituzione dell’assessore dimissionario Nino Barraco. Sono passate due settimane, e nulla si vede all’orizzonte. Di Girolamo vuol fare tutto di testa sua. Nel frattempo i rapporti con la sua maggioranza, e soprattutto con il Pd, sono molto in bilico.
Alberto Di Girolamo è entrato in un tunnel di cui forse non conosce l’uscita. Non accetta consigli, non si fida di nessuno tra i consiglieri, non si fida del suo partito, il Pd di cui è ancora segretario. Segretario a metà, perchè dalle parti del Pd pare lo abbiano un po’ mollato. Dimostrazione ne è l’atteggiamento di Antonella Milazzo, deputato regionale, che ha gestito in prima persona l’affare del tesseramento. Un tesseramento fondamentale in città, perchè gli iscritti voteranno il nuovo segretario cittadino. E Milazzo, anche se non lo ammette, è in corsa per farsi eleggere al vertice del partito che ha eletto 7 consiglieri comunali. Tra questi c’è Antonio Vinci. Il Pd sta mollando Di Girolamo e altra dimostrazione è l’atteggiamento di Vinci, capogruppo del Pd, che ha cominciato, come sa fare lui, a fare opposizione dall’interno. Politico navigato, Vinci punge il sindaco di fioretto, sui rifiuti, sul suo modo di amministrare, sul fatto che quando Di Girolamo era segretario faceva ogni giorno le pulci all’amministrazione Adamo, di cui Vinci era vice sindaco. Se la Milazzo, se Vinci, hanno mollato al suo destino il segretario-sindaco, allora anche Baldo Gucciardi, assessore regionale, non è più una spalla su cui poggiarsi. Ad Alberto Di Girolamo però non si interessa delle dinamiche politiche. Non guida il suo partito da quando è stato eletto, non è intervenuto nella campagna tesseramenti e sembra fermo alle elezioni, a quando la sua maggioranza lo aveva sostenuto con convinzione. Non proprio tutti in realtà, perchè c’è chi come il gruppo che fa riferimento ad Enzo Sturiano (e quindi a Paolo Ruggirello) non ha gradito il trattamento che gli è stato riservato per il tesseramento. Loro si sono presentati con un pacchetto di 151 nomi da tesserare. La Milazzo ha detto no. E lo scontro è aperto.
Pd o no, i rapporti tra il sindaco e la sua maggioranza sono molto freddi. Per questo ieri si è tentata una manovra di avvicinamento. Una riunione con il sindaco, voluta da Arturo Galfano, vice presidente del consiglio comunale, fa parte di Cambiamo Marsala sulla carta, ma praticamente il braccio destro di Sturiano. Riunione in cui hanno partecipato 11 consiglieri comunali di maggioranza che non sono convinti di come sta amministrando il sindaco. Erano 11, ma dovevano essere di più ci dice Galfano. Oltre a lui c'erano Sturiano, Luana Alagna, Ginetta Ingrassia, Michele Gandolfo, Letizia Arcara, Oreste Alagna, Vito Cimiotta, Pino Cordaro, Mario Rodriquez, Alessandro Coppola. Il sindaco e i consiglieri insoddisfatti. “Non siamo coinvolti nelle scelte dell’amministrazione, abbiamo notato uno scollamento tra l’amministrazione e questa maggioranza”, dice sempre Galfano che smentisce che l’idea della riunione sia nata per fare pressioni sull’assessore da nominare. E come è andata questa riunione di ieri pomeriggio? “Fumata nera. Non siamo rimasti molto soddisfatti dell’atteggiamento del sindaco. Ma un Papa non si fa alla prima votazione. Ci incontreremo ancora”, conclude Galfano che è stato uno tra quelli che il sindaco ha scelto come candidato nella sua lista civica. Da allora Di Girolamo non ha condiviso molto con i suoi consiglieri che parlano di atti presentati la sera prima del consiglio comunale, da votare, così com’erano. Ma neanche dentro il Quartiere Spagnolo le cose vanno meglio, perchè molte di quelle scelte non erano state condivise nemmeno con i suoi assessori. Le motivazioni che hanno spinto Barraco a lasciare la scrivania da assessore dice molto. Non ci sono strumenti, non si può amministrare. Non si è in grado di programmare.
La palla al balzo, da questa difficoltà tra maggioranza e amministrazione, l’hanno presa le opposizioni.
L’Udc ha parlato di “immobilismo” da parte del sindaco nel gestire la città. “Non si riesce ad intravedere quell’iniziativa politica in grado di realizzare quel cambio di passo, a nostro modo necessario, per tentare di dare risposte al territorio ed ai marsalesi. La decisione assunta di non aprirsi al confronto con chi ha mostrato pubblicamente disponibilità, presuppone la capacità di offrire una tale progettualità che, in nove mesi,questa Amministrazione non ha prodotto”.
Intanto la prossima settimana, giorno 12, si torna in consiglio comunale. L’amministrazione dovrebbe cominciare a parlare di bilancio preventivo, a breve dovrebbe arrivare il piano d’interventi sui rifiuti.