Inizia lunedì la Settimana della legalità del Liceo “Adria-Ballatore” di Mazara del vallo: dall'11 al 15 aprile gli alunni saranno accompagnati in un viaggio diretto alla comprensione del fenomeno mafioso e alla conoscenza delle strategie da adottare contro Cosa nostra. La settimana si apre parlando dei “Circoli virtuosi della legalità”, alla scoperta delle esperienze di associazionismo che hanno unito giovani e meno giovani in progetti con finalità educativa, ma anche in attività produttive che hanno fatto germogliare lavoro e speranza nei terreni confiscati alla mafia. All'incontro, che si terrà nella città del Satiro lunedì alle 11,00, all'Auditorium Caruso, in via Bagno, parteciperanno infatti Salvatore Inguì, coordinatore di Libera a Trapani e Vito Mazzara, agronomo della cooperativa Rita Atria-Libera Terra di Castelvetrano. All'appuntamento con la scolaresca interverrà anche il giornalista di Repubblica Enrico Bellavia, di cui è in uscita per Laterza un libro sull'eterna convivenza tra mafia e Stato: quei circoli viziosi che alimentano l'organizzazione criminale. La Settimana della legalità proseguirà con tre giornate in cui le classi quarte dell'“Adria- Ballatore” – che hanno già iniziato in classe un percorso di riflessione sulle origini e le caratteristiche del fenomeno mafioso – si recheranno in visita al Cidma di Corleone, il Centro di documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia, e a Portella della Ginestra, a conoscere il luogo, l'evento che, nell'immediato dopoguerra, ha tragicamente inaugurato la storia della Repubblica e anticipato la strategia della tensione. Nel paese di Totò Riina, i ragazzi visiteranno la mostra fotografica permanente di Letizia Battaglia, che racconta la storia della Palermo insanguinata dalla guerra di mafia dei primi anni ottanta, conosceranno le messe in scena e i codici degli omicidi di mafia e si troveranno di fronte l'imponente parete di faldoni contenenti documenti e deposizioni che costituirono l'istruttoria del maxi processo scritta da Falcone e Borsellino, conservata e in corso di digitalizzazione proprio presso il Cidma.