Al risveglio dall’anestesia, si accorse di avere i pantaloni abbassati e sbottonati. E questo gli avrebbe provocato un disagio psicologico a causa del quale decise di chiedere aiuto a uno psichiatra. Poi, avendo appreso dei fatti contestati al 52enne infermiere marsalese Maurizio Spanò, che il 15 marzo scorso è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata su pazienti anestetizzati per essere sottoposti a esami diagnostici (violenza anche su un uomo al quale furono toccate le parti intime), il disagio si è trasformato in “profondo sconforto e frustrazione”. E’ quanto scrive un 47enne marsalese nella querela presentata in Procura contro l’infermiere e il medico Giuseppe Milazzo presso il cui studio privato lavorava Spanò quando era libero dal servizio in ospedale. Anche in questo caso il denunciante è assistito legalmente dall’avvocato Vincenzo Forti, e questa è la settima denuncia presentata nei confronti di Spanò e Milazzo. Come in diversi altri casi, il 47 enne. afferma che a fargli la puntura con cui gli è stato iniettato l’anestetico sarebbe stato l’infermiere e non il medico. Milazzo, che è anche primario all’ospedale di Salemi, non è indagato per la vicenda degli abusi sessuali, ma alcuni denuncianti gli hanno contestato di aver consentito all’infermiere, che dopo l’arresto è stato sospeso dal servizio dall’Asp, di aver agito da anestesista. L’ultima denuncia racconta che l’uomo si è recato nello studio privato del dottor Milazzo nel luglio 2015 per essere sottoposto a gastroscopia e che il medico sarebbe intervenuto solo per l’effettuazione dell’esame diagnostico. In quell’occasione, inoltre, non gli sarebbe stato fatto firmare il “consenso informato” previsto per legge. Ma il “particolare” che sta angosciando A.D’A. dopo aver saputo dagli organi d’informazione quali sono le gravi contestazioni mosse a Spanò è proprio quello relativo ai pantaloni abbassati e sbottonati. L’uomo, infatti, come scrive nella querela, teme di aver potuto contrarre “malattie veneree o sessualmente trasmissibili”. Malattie che spesso sono a lunga incubazione. Il caso degli abusi sessuali quindi si è inevitabilmente allargato ad altri aspetti che riguardano lo studio di Milazzo.
Nelle scorse settimane lo studio del gastroenterologo c’è stato un gran via vai di forze dell’ordine. E la scorsa settimana è arrivato il sequestro dello studio.
Nell'ambito dei controlli fatti in questi mesi nello studio del medico Milazzo, è stata constata la mancanza di una autorizzazione sanitaria. Sarebbe stata constatata infatti un’irregolarità in base alle leggi che disciplinano la differenza tra studio medico e ambulatorio. In sostanza lo studio del medico Milazzo fungeva da ambulatorio senza, però, secondo l'accusa, averne le autorizzazione. Lo studio in questo frangente è stato quindi posto sotto sequestro, nel senso che non potrà esercitare attività medico-ambulatoriale. “Si tratta di una reato contravvenzionale eventualmente -spiega l’avvocato Giuseppe Cavasino, legale di Milazzo. Lo studio ha l’autorizzazione dell’Asp, quella che viene contestata è l’assenza di una autorizzazione che deve rilasciare il sindaco di Marsala, in base a una legge del ‘34. Stiamo però risolvendo la questione e adeguando lo studio. La vicenda però non c'entra nulla con le denunce presentate da pazienti di Milazzo e con la vicenda dell'infermiere Spanò”. Milazzo in queste settimane è stato denunciato da più persone che si erano recati nel suo studio di gastroenterologia e che sarebbero state visitate e anestetizzate dall'infermiere spanò che però non aveva i titoli per farlo. Nel frattempo l’Asp di Trapani sta effettuando dei controlli su Giuseppe Milazzo.