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03/06/2016 06:10:00

Furbetti della 104, controlli a tappeto nel pubblico impiego in provincia di Trapani

Nei mesi scorsi c’era stata la denuncia da parte di un gruppo di docenti della provincia di Trapani che rivolgendosi alle Procure di Marsala e Trapani, al Prefetto e al Provveditorato agli Studi, si erano costituiti in un comitato, di oltre 100 persone, contro gli abusi della legge 104. Il comitato nella sua denuncia evidenziava nello specifico, come il diritto alla mobilità in provincia esista solo sulla carta e che ad usufruire di tale beneficio siano quasi esclusivamente insegnanti che godono dei benefici della legge 104/92. Per verificare il corretto utilizzo o gli eventuali abusi o possibili reati commessi nell’utlizzo di questa legge, specie nel pubblico impiego, l’Inps provinciale e il Comando della Guardia di Finanza hanno iniziato una serie di verifiche a tappeto e controlli incrociati con l’obiettivo di scoprire gli evenutali furbetti.

La Legge 104 è la normativa di riferimento in Italia in materia di disabilità: è rivolta ai soggetti che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione. La normativa riconosce ai soggetti in possesso dei requisiti una serie di benefici a seconda della minorazione riconosciuta. Alcuni di questi benefici sono rivolti al soggetto interessato, altri ai parenti che lo assistono. Questi alcuni dei punti/benefici della 104:

Congedo per i figli disabili: si tratta di un congedo parentale retribuito prolungato riconosciuto al lavoratore che sia genitore di un minore disabile portatore di handicap grave;

Permessi retribuiti: si tratta di un permesso mensile retribuito della durata di 3 giorni rivolto a chi assiste un figlio con handicap grave;

Congedo straordinario: si tratta di un congedo retribuito della durata massima di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa, che può essere richiesto anche in modalità frazionata;

Scelta della sede di lavoro: il lavoratore portatore di handicap grave o che debba assistere un parente in tale condizione, ha diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al suo domicilio salvo l’azienda avanzi ragioni motivate contrarie.

Su questo specifico beneficio si stanno concentrando le attenzioni dei controlli, ma anche sui permessi retribuiti. Oggi chi utilizza i permessi della legge 104 non può destinare neanche una minima parte della giornata a incombenze differenti che non siano quelle dell’assistenza al familiare disabile. In caso contrario il datore di lavoro, che può far pedinare il lavoratore da un detective privato, ha la possibilità di procedere al licenziamento in tronco.

Proprio sui "Permessi Legge 104" c’è una recente sentenza della Cassazione del 16 maggio 2016 che ha confermato la legittimità del licenziamento di tutti i falsi beneficiari dei permessi retribuiti, e cioè i dipendenti che sfruttano le giornate di assenza dal lavoro prestando però assistenza al parente disabile soltanto in via parziale perché indaffarati a svolgere altre attività.
In questi casi, il licenziamento è lo strumento che attesta la gravità della condotta, e come tale può essere effettuato anche senza alcun preavviso, giuridicamente sarebbe il cosiddetto “licenziamento per giusta causa”. La Cassazione, però, va oltre, e per i soggetti che abusano dei giorni di permesso, avvalendosi del permesso non per l’assistenza al familiare, bensì per fare altre attività, ha stabilito che tale comportamento rientra nell'ipotesi dell’abuso di diritto.
Inoltre, tale comportamento viola l’affidamento che l’azienda rimette al dipendente, comportando nei confronti dell’INPS una percezione indebita dell’indennità e un utilizzo distorto della prestazione assistenziale. Nelle prossime settimane si attendono sviluppi sui dati rilevati da Inps e Finanza a Trapani.

Intanto,  per quel che riguarda i docenti, a livello nazionale, con i dati comunicati dal Miur l'abuso appare abbastanza evidente. Beneficiano della legge 104 il 13 per cento degli insegnanti con contratto a tempo indeterminato a fronte di una media dei lavoratori del settore privato che si ferma all'1,5 per cento. Tra le Regioni al primo posto c'è la Sardegna, dove il 18,27 per cento dei docenti ha la 104, seguita dall'Umbria (17,17%), dalla Sicilia (16,75%), dal Lazio (16,36%) e da Campania e Puglia (poco meno del 16%). Per il personale ATA,  al primo posto c'è l'Umbria, dove uno su quattro (26%) ha i permessi della legge 104, seguita dal Lazio (24,78%) e dalla Sardegna (23,3%).