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17/06/2016 08:00:00

Il caso della vendita di Mein kampf

Il Giornale ha messo in vendita, nei giorni scorsi, un'edizione del Mein Kampf, scritto da Adolf Hitler agli inizi della sua lotta politica, prima che prendesse il potere in Germania e ne diventasse il dittatore. Il libro allora - era il 1925 quando fu pubblicato - non ebbe successo di vendite. Dopo la presa del potere hitleriana divenne un libro venduto a milioni di copie e anche distribuito gratuitamente dal governo tedesco. Il libro contiene la distorta visione della storia e della politica di quel pazzo criminale che fu il dittatore tedesco. In esso, dicono gli esperti, sono esposte le direttive che il nazismo perseguì, ed in parte realizzò fino alla sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale. Benché nel dopoguerra in Germania non fosse possibile ripubblicarlo, nelle altre nazioni, e anche in Italia, si poteva trovare in libreria e tuttora si può trovare in edizioni senza commento o commentate, sia nelle tradizionali librerie, sia nelle librerie elettroniche, da dove é possibile riceverlo comodamente a casa per corriere espresso.
Nonostante il libro non sia stato mai dimenticato, e sempre é stato studiato dagli storici, la riedizione del libro e la sua vendita in accoppiata al Giornale con un volume su Hitler e il Terzo Reich di William L. Shirer, é stato innestato un putiferio culturale - politico da parte di coloro che ritengono che la ristampa e la messa in pubblica vendita del testo possano incentivare odi razziali o rigurgiti di nazismo.
La comunità israelitica ha protestato. Matteo Renzi ha lanciato un messaggio di sconcerto nell'etere. In Otto e mezzo di Lilly Gruber, Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ha subito attacchi censori degni di altri tempi e altri regimi.
E' stato nel Medioevo e nei secoli dell'Inquisizione che non si permetteva più la trasmissione di testi e di libri ritenuti corruttori della morale. Sono stati i nazisti a mettere al rogo cataste di libri secondo loro da non far leggere. E stato nella Russia della Rivoluzione che la censura sui libri ha costretto all'emigrazione pensatori e scrittori. Anche durante il fascismo in Italia molti libri sono stati messi al bando.
Gli antifascisti e gli antinazisti si stanno comportando, nel caso della riproposizione del Mein Kampf da parte del Giornale, come i nazi-fascisti e i comunisti. Il fatto é che in Italia ci sono due tipi di fascisti: i fascisti veri e propri e gli antifascisti.

Leonardo Agate