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05/07/2016 06:25:00

Trapani, emergenza rifiuti. Città come discariche, la ribellione dei Sindaci

Ieri è stata un'altra giornata di passione sul fronte dei riifuti in provincia di Trapani. I sindaci trapanesi di Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Favignana, Marsala, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice, hanno inviato una nota al presidente della Regione Rosario Crocetta per denunciare "le gravi condizioni sanitario-ambientali interessanti gran parte degli agglomerati urbani delle città del trapanese, le cui strade plasticamente rappresentano discariche a cielo aperto". La discarica di Trapani, come documentalmente dichiarato dal sindaco del capoluogo Vito Damiano, "non è nelle condizioni organizzative e logistiche - affermano i firmatari della nota inviata a Crocetta - di far fronte nell'accogliere l'indifferenziato per i 13 Comuni della Srr Tp Nord, oltre che l'indifferenziato di 11 Comuni della Srr Sud e di Comuni extra provincia". I sindaci parlano di "situazione drammatica" e chiedono l'individuazione di "immediate soluzioni e siti alternativi''.

L'emergenza rifiuti riguarda anche la provincia di Palermo, con cumuli di spazzatura fanno bella mostra lungo l'autostrada A29 Palermo -  Mazara del Vallo. E il Sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi annuncia:

"Unitamente al sindaco di Castelvetrano Felice Errante mi recherò dal Procuratore della Repubblica di Marsala al quale consegnerò un esposto nella qualità di sindaco di Mazara del Vallo sulla vicenda rifiuti stante che ogni nostro potere comunale è stato esercitato e vanificato dalla Regione che non ci dà la disponibilità di idonea discarica per ricevere i rifiuti provenienti dal nostro territorio".

"L'intera Sicilia -prosegue Cristaldi - è allo sbando e non c'è città siciliana che non abbia problemi nello smaltimento dei rifiuti. La più grave situazione si riversa nei comuni medi che in estate vedono quasi raddoppiarsi la popolazione. Nonostante le diffide per ottenere una discarica idonea tutta la Sicilia occidentale è sommersa dai rifiuti nella assoluta indifferenza del governo regionale e di ogni altra autorità preposta".

Cristaldi denuncia a Mazara "la giacenza per strada circa 500 tonnellate di rifiuti (destinati a crescere di giorno in giorno) stante l’impossibilità a conferire nemmeno la produzione quotidiana dovuta alla fila dietro i cancelli della discarica che costantemente è di circa 50 mezzi. Essendo i tempi di scarico di circa 30 min. a mezzo, l’ultimo della fila dovrà attendere 25 ore lavorative (oltre 2 giorni)".

Come beffa, in Sicilia le tariffe della Tari, tassa sui rifiuti, sono più alte della media nazionale, 372 euro a famiglia, e l’ evasione è la più alta d’Italia. L’Isola vanta anche il non invidiabile primato negativo sulla raccolta differenziata, appena il 12,5 per cento, la più bassa del Paese. A questi dati ne aggiungiamo altri due, riguardano la qualità del servizio, il peggiore (solo la Campania può competere con la Sicilia), e i costi mediamente più alti della raccolta e smaltimento. Per procedere al calcolo dei costi per famiglia, l’Osservatorio dei prezzi di Cittadinanza attiva ha preso in considerazione una famiglia composta da tre persone con un reddito medio annuo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di cento metri quadrati.

In tre anni la tassa sui rifiuti è aumentata del 32,4 per cento (media nazionale, ben 72 euro in più fra il 2012 e il 2015). Cagliari è, fra le grandi città, quella in cui gli aumenti sono stati più sensibili (85,3 per cento), seguita da Genova (54,2 per cento), e Palermo con il 37,5 per cento.. E’ incredibile, vista la qualità del servizio, che Palermo abbia conquistato il podio, con il terzo posto. Al maggior aumento dei costi non è seguito un miglioramento del servizio, anzi. Eppure, tra il 2014 e il 2015, Palermo ha segnato una diminuzione dei costi del 6,8 per cento (la provincia di Agrigento li ha mantenuti inalterati, insieme a Catania e Trapani, mentre Caltanissetta (più 4 per cento) e Ragusa li ha aumentati de 13,2 per cento.