di Leonardo Agate - A leggere alcuni articoli di giornali elettronici, sembra che Marsala muoia, che tutto vada storto. L'elenco delle pecche della città é lungo. Mi limito ad alcune. Fino a pochi giorni fa non si sapeva nemmeno se fosse stato allestito per quest'estate il cinema all'aperto al Complesso San Pietro. Le vie sono sporche e le continue controversie tra il Comune e l'appaltatore dei rifiuti non portano a nessuna conclusione. Le vie cittadine sono pure malmesse, e quelle fuori del centro storico stanno peggio. Ai primi acquazzoni autunnali le strade, mal costruite, si allagheranno come ogni anno. Nel Cassaro sorgono nuovi negozietti di pizze e patatine fritte.
Si vocifera che il Comune abbia aderito alla proposta di inserimento dello Stagnone e dell'isola di Mozia in un più ampio bacino comprendente anche le saline di Trapani e Paceco. Eppure da anni era ancora in piedi la proposta di fare dello Stagnone e di Mozia un sito autonomo "patrimonio dell'umanità". La proposta era inserita nell'elenco ministeriale. L'attuale amministrazione comunale, dimentica del notevole lavoro fatto dall'avv. Fabio D'Anna con altri esperti, avrebbe optato invece per l'adesione alla proposta trapanese - pacecota, o per non dare meriti ai redattori della precedente proposta, o per l'incapacità di portarla avanti.
La recente falsa ultimazione del monumento a Garibaldi appare come una parodia di un'opera non realizzata.
Si spera nel porto turistico che verrà, se davvero verrà, dopo alcuni anni persi durante la precedente amministrazione comunale.
Del Piano Regolatore Generale, che dovrebbe regolare ogni attività sul territorio comunale, ancora non approvato dopo un settantennio di ritardo, ci si ricorda fugacemente di tanto in tanto. Intanto, quello preparano oltre venti anni fa dall'arch. Tosi, nel frattempo deceduto, risulta superato dai dati di fatto successivi, e bisognerebbe rifarlo. Ma sarà difficile, per i comodi che consente alla speculazione un territorio senza Piano Regolatore.
Se in una via del centro storico, via Salinisti, un tombino intasano fa uscire liquame maleodorante, e se qualcuno telefona ai Vigili Urbani per avvertirli, si sente rispondere che non é competenza loro, e che bisogna rivolgersi altrove. Come se i Vigili non avessero il dovere di controllare ed avvertire il servizio tecnico del Comune.
Il Sindaco fa quello che può, stretto tra i contrasti con l'opposizione consiliare e quelli con i partiti della sua coalizione. A ciò si aggiunga il suo accerchiamento da parte di burocrati e dipendenti menefreghisti e senza scrupoli.
Allora, Marsala muore veramente? Verrebbe voglia di rispondere "sì" e chiudere qua, ma si farebbe un torto a tanti che operano nel senso giusto e fanno sperare nel cambiamento.
Nel campo della cultura la città mantiene una certa vivacità. C'é il piccolo teatro del "Baluardo Velasco", di Claudio Forti, che si distingue per programmi teatrali e musicali di alto livello.
C'é il "Teatro Abusivo" di Massimo Pastore che mette annualmente in scena opere notevoli.
C'é l'Associazione culturale "Ludwig Van Beethoven", del maestro Giuseppe Lo Cicero, che programma annualmente piacevolissimi spettacoli di musica classica.
C'é l'Ente Mostra di Pittura, presieduto dal notaio Piergiorgio Salvo, che nei locali del Carmine tiene alto il vessillo delle arti figurative, con esposizioni permanenti e mostre periodiche.
C'é l'Associazione Otium, di Barbara Lottero, che organizza presentazioni di libri, dibattiti, recitazioni di testi, proiezioni cinematografiche di tutto rispetto.
Allora Marsala non muore. Diciamo che é un ammalato con possibilità di recupero. Si tratta di vedere se in futuro prevarranno l'indolenza, l'incapacità e il clientelismo degli amministratori della cosa pubblica, per tutto quello che é nel loro diretto potere, o le energie vitali della parte migliore della società.