“Perché non promuovere il territorio vitivinicolo di Marsala come patrimonio dell’umanità, tentando di farlo inserire nell’elenco dei beni tutelati dall’Unesco?”. A lanciare la proposta è Giacomo Alberto Manzo, responsabile Viticoltura ed Enologia di Fare Ambiente Sicilia ed ex segretario regionale dell’Assoenologi. L’idea mira a riproporre all’attenzione generale sia la grave crisi economica che sta investendo la base del settore che il problema ambientale che si pone con l’abbandono dei vigneti. “Siamo davanti ad una piena emergenza agricola – dice Manzo - senza che all’orizzonte si intraveda una possibile soluzione. Per non parlare che molti dei bandi del P.S.R. Sicilia 2014/2020 ancora al palo. Cioè, in attesa di concertazione e di pubblicazione, cosa già avvenuta in molte regioni d’Italia. E’ la solita storia di una regione incapace politicamente di dare voce, e quindi sviluppo, ad un settore trainante qual è l’agricoltura e nello specifico la viticoltura. Con oltre 100 mila ettari di superficie a vite da vino, la Sicilia si conferma la prima regione vitata d’Italia”. Un primato che resiste nonostante, negli ultimi anni, l’isola abbia perso parte del suo patrimonio. Sia per motivi “fisiologici”, che per le misure dell’Ocm, come le estirpazioni con premio. Eppure, evidenzia l’enologo marsalese, “un particolare vino può contribuire a promuovere e valorizzare un intero territorio, sia per le sue tradizioni enogastronomiche, sia per le sue valenze produttive e turistiche”. Il binomio "vino - territorio" può, dunque, rivelarsi vincente. In proposito, negli ultimi tempi, si parla sempre più spesso di “terroir”. E “oggi che gli estremi climatici, l’abbandono e il degrado mettono a rischio la possibilità stessa degli ecosistemi di continuare a produrre servizi – continua Manzo - è il paesaggio la problematica portata avanti dall’Unesco, ma non come un panorama o una bella cartolina, ma come la capacità della popolazione di realizzare, gestire e far evolvere i propri luoghi realizzando benessere e identità comune”. E il territorio marsalese, conclude il rappresentante di Fare Ambiente, ha tutte le caratteristiche per ambire all’inserimento nell’elenco dei beni tutelati come “patrimonio dell’umanità”. Come già chiesto, ad esempio, per le colline di Conegliano Valdobbiadene.