Il Piano regolatore del porto di Marsala è in vigore. La Regione Siciliana ha infatti pubblicato, il 2 settembre scorso, il decreto di approvazione di accordo di programma sul Piano regolatore del porto firmato dal presidente Rosario Crocetta. Il decreto in sostanza rende operativo il piano regolatore portuale che è lo strumento base per il nuovo porto di Marsala, ossia il progetto della Myr. Il Piano regolatore del porto infatti modifica l’intera zona portuale invertendo le funzioni, come definito nel progetto della Myr. Il piano infatti inverte la zona commerciale e quella turistica. Dove adesso ci sono i pescherecci, per intenderci, ci sarà il porto turistico, dove adesso c’è il porticciolo ci saranno tutte le strutture e l’approdo per le attività commerciali.
L’entrata in vigore del Piano regolatore del porto è l’ultimo passaggio burocratico di un iter lunghissimo. Ma rappresenta soprattutto il primo strumento urbanistico che la città di Marsala ha dopo tanti anni. Infatti Marsala non ha un piano regolatore generale, si va a vanti a piani di lottizzazione, varianti, e piani comprensoriali. La pianificazione urbanistica a Marsala è stata praticamente assente in questi decenni, ed è successo di tutto. Con palazzi nati in zone archeologiche, case spuntate nel nulla in zone agricole, attività e abitazioni nate in zone che dovevano essere “di rispetto” e poi tutta la costa invasa da abitazioni che, abusive o meno, hanno nascosto il mare. Il piano regolatore generale è ancora fermo, dopo anni di discussioni. L’incarico di redigere il piano regolatore di Marsala fu dato all’architetto bergamasco Andrea Tosi, grande amico di Bettino Craxi, nel 1986. Da allora, nulla. Ci è morto, l’architetto Tosi, nell’attesa che il Consiglio Comunale approvasse il piano, e il suo successore, Francesco Macario, spera di poter vivere abbastanza da vedere terminato l’iter secolare dello strumento urbanistico. Preso e portato in consiglio comunale tante di quelle volte che ogni volta che si parla di piano regolatore a Marsala è come se si stesse parlando del ponte sullo Stretto. “Si farà”, dice ogni tanto qualcuno, poi non succede nulla e i consiglieri tirano dritto.
Lo schema è questo. Attualmente Marsala è regolata da un piano comprensoriale, che è vigente, un piano comprensoriale di scala sovracomunale, che pianifica, su tavolette IGM in scala 1:25000, l'intero territorio comunale della provincia di Trapani. E' datato 1973. Questo è l'unico strumento di riferimento ed è l'unica pianificazione di carattere urbanistico, questo strumento copre l'enorme territorio attribuito al comune di Marsala, 24mila ettari. Uno dei punti fermi del nuovo Piano regolatore di Marsala è correggere l' "anomalia dispersiva" di una città - territorio, cresciuta irregolarmente con molti centri sparsi.
L’assenza del Prg, le varianti urbanistiche al vecchio piano, le zone verdi che diventano sedi di capannoni industriali. E’ un gioco che ha fatto vincere tutti. Con uno scenario che era pressappoco questo: l’imprenditore, che costruisce dove vuole, a prezzi bassissimi (il costo al metro quadro in una zona di verde agricolo è infatti notevolmente inferiore di quello di un’area artigianale). I consiglieri comunali e gli assessori, che diventano “dominus” dei destini di tante imprese, allacciano rapporti, si fanno portavoci di molti interessi, e magari ne guadagnano in carriera. Ultimamente si è ridiscusso in consiglio comunale di riprendere lo studio del Prg. Ma sarà una cosa molto difficile, per un piano che è ormai vecchio.
Nuovo di zecca è invece quello che regolamenta tutta l’area portuale. La pubblicazione e l’entrata in vigore del nuovo Piano regolatore portuale comporta che i concessionari di aree demaniali potranno cominciare a muoversi per investire per ampliare le proprie strutture, a pensare al nuovo assetto da darsi. La Myr dovrà cominciare a pensare come e quando cominciare i lavori. E nelle aree in sua concessione, ad esempio, ci sono delle strutture e degli interventi comunali che il Comune dovrà dismettere. Ad esempio l’isola ecologica del salato ricade in questa zona e dovrà essere tolta. C’è anche un chiosco che dovrà essere ricollocato da un’altra parte.
La pubblicazione del decreto è l’ultimo step burocratico, a scanso di sorprese, di un iter lunghissimo, fatto di progetti, incontri, carte e qualche battaglia giudiziaria tra la Myr e l’ex sindaco Giulia Adamo. Lo scorso 15 aprile a San Pietro fu firmato l’accordo di programma dal Presidente della regione Siciliana Rosario Crocetta, dal Sindaco, Alberto Di Girolamo, dall’ingegnere Massimo Ombra, presidente della Myr, dal Comandante della Capitaneria di Porto di Trapani, Giuseppe Guccione; nonché dai dirigenti del dipartimento regionale dell'ambiente Maurizio Pirillo e del dipartimento regionale dell'urbanistica Salvatore Giglione. Il progetto Myr venne poi ratificato in Consiglio Comunale e ad agosto l’ultimo atto, con la firma del Protocollo d’Intesa firmato da Crocetta. L’iniziativa del “Marina di Marsala”, avviata dalla Società marsalese MYR Srl in accordo alle procedure definite dalla Legge Burlando, prevede una concessione demaniale marittima nell’ambito del bacino portuale di Marsala per una superficie complessiva pari a 316.863 mq, di cui 220.503 di specchi acquei e 96.360 mq di aree a terra. Il progetto consiste nella realizzazione di una struttura di alto standard qualitativo dedicata alla nautica da diporto, con una capacità ricettiva di oltre 1.000 posti barca per yacht fino a 75 m e dotata di un’ampia offerta di servizi a terra (club-house, negozi, attività commerciali, bar, ristoranti, market, agenzie turistiche, palestra, piscina, parcheggi, distributore carburanti diporto, etc.). L’area servizi è integrata con il tessuto urbano circostante e si trova a pochi passi dal centro storico cittadino, fungendo da cerniera di collegamento dei flussi turistici tra il porto e la città. La struttura del Marina include, inoltre, un’ampia area cantieri per il rimessaggio delle imbarcazioni, equipaggiata di cala di alaggio e varo con travel-lift, relativo capannone cantieri ed officine tecniche (veleria, ebanisteria, motoristica, etc.). “Adesso superati con la sinergia di Comune, Regione e forze politiche tutti i problemi di carattere tecnico – ha detto di recente il sindaco Di Girolamo – auspico che presto la “Marina di Marsala” possa aprire i cantieri e dare inizio ai lavori”.