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14/09/2016 09:00:00

Marsala, estorsione a dipendenti del punto Snai. Per le vittime non ci fu minaccia

 Testimonianze favorevoli all’imputato nel processo che vede alla sbarra, per estorsione, violenza privata e danneggiamento, il 54enne marsalese Marco Zizzo. Questi, secondo l’accusa, tra il 2009 e il 2010, avrebbe estorto denaro a due dipendenti del punto Snai di via dello Sbarco (angolo via Verdi). L’estorsione è contestata in relazione a due episodi. Uno del febbraio 2009, l’altro del novembre 2010. Nel primo caso, Zizzo avrebbe costretto uno dei due dipendenti del punto Snai, Salvatore Lo Grasso (l’altro è Bruno Claudio Manfrè), a consegnargli 200 euro, nel secondo caso 500 euro. Adesso, nel processo, Lo Grasso ha dichiarato: “Il denaro che abbiamo dato a Zizzo erano solo prestiti per quello che aveva perso alle macchinette, anche se sapevamo che non ci sarebbe stato più restituito”. Adesso, Lo Grasso e Manfrè hanno dichiarato: “Non ci siamo sentiti minacciati. Abbiamo sporto denuncia solo per farlo allontanare dalla sala giochi”. Lo Grasso ha, inoltre, spiegato: “Il denaro che abbiamo dato a Zizzo erano solo prestiti per quello che aveva perso alle macchinette, anche se sapevamo che non ci sarebbe stato più restituito”. Sulla slot danneggiata, invece, Manfrè ha detto: “Dopo avere perso, Zizzo danneggiò una macchinetta con un pugno, ma poi si scusò dicendo che non era riuscito a trattenere la sua rabbia”. A difendere il protagonista della vicenda è l’avvocato Antonino Rallo.