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01/10/2016 16:20:00

Le promesse di Renzi, il riscatto M5S, la palude centrodestra. Le Regionali all'orizzonte

di Rossana Titone - Renzi ci riprova, solo che non siamo sotto Natale e per giocare a tombola è un po’ prestino . Si sa, il suo gioco preferito è risiko così la butta lì come fosse in campagna elettorale, e in verità lo è, parla di ponte sullo stretto e tutti i piddini siciliani gli applaudono. Loro, i piddini nostrani, lo sanno che è iniziata la campagna per le regionali e giocano al rilancio. Così tra un tagliando di governo, che tutti etichettano con il referendum costituzionale del 4 dicembre, e le battute da palco dei vari meeting, di mezzo c’è la riforma pensionistica, compresa quella di reversibilità a cui, promette il Premier, non toglierà nulla. Però le sue promesse le conosciamo già.
Crocetta è in campo, si candida per le regionali del 2017, non ci pensa a mollare, tiene buoni e tesse le lodi di tutti i suoi assessori, Gucciardi compreso. Qui non siamo nel campo della simulazione, Saruzzo ci riprova a fare il Presidente della Regione Sicilia e si contrappone a Davide Faraone, candidato in pectore del PD. Cosa potrebbe accadere allora? Che la Sicilia finisca ai 5 stelle. Se il Pd si spacca e Crocetta si candida andrà a sottrarre quel 5% necessario su base regionale, lo sottrarrebbe al candidato Pd ed entrambi si ritroverebbero con un nulla di fatto in mano. Dall’altra parte ci dovrebbe essere la coalizione di centro destra, una coalizione che fino ad oggi non da grandi segnali di vita, se non quelli legati a Nello Musumeci che ad una candidatura a Presidente della Regione ci pensa concretamente con il suo movimento Diventerà Bellissima, movimento che si è ramificato un po’ ovunque, che ha nella provincia di Trapani il suo maggiore rappresentante nella figura del Sindaco di Custonaci, Peppe Bica. A Musumeci però manca l’altra metà del cielo e cioè la coalizione che lo appoggerebbe, e qui vengono i nodi al pettine.
Forza Italia non abbandona il proprio sogno di presentare un candidato azzurro che potrebbe essere il catanese Salvo Pogliese, attuale europarlamentare forzista, la sua vittoria alle regionali libererebbe lo scranno a Bruxelles, riempendo di gioia Miccichè che ad oggi è il coordinatore regionale del “nuovo” corso forzista , non essendo capace a intercambiare persone e personaggi si ricicla al suo interno. Le anime azzurrine sono un po’ scolorite e solo in apparenza calme perché le velleità alla Presidenza della Regione potrebbero essere altre ancora, lo stesso Miccichè accarezza il potere. E poi ci sono i centristi che sono tanti e che però questa volta non vorrebbero appoggiare la coalizione di destra o di sinistra ma esprimere una loro alternativa e proposta politica. Si sa, loro stanno a centro, un poco di qua e un poco di là, non lasciano nessuno scontenti e sono amiconi di tutti. Che belle cose.
Si pensa a un personaggio autorevole che possa amalgamare le varie anime che metta insieme tutti i centristi e i verdiniani ,che hanno espressione in Sicilia con Saverio Romano, ex udc ex pid, ex forza italia, ora Ala, domani non sappiamo. Ma Romano non è ramificato sui vari territori se non in quello palermitano, sul Trapanese la sua influenza è debole , stessa cosa per i suoi adepti. Gode però dell’amicizia forte con Cuffaro e manovra parte di quel pacchetto elettorale.
Molta la confusione ancora in aria e c’è attesa. In mezzo ,però, a tutta questa confusione ci sono i grillini che non scendono mai ad accordi con alcuno, almeno così dicono, che hanno già il loro programma per le regionali, che hanno il loro candidato in pectore , Giancarlo Cancellieri, e che non raccolgono più i voti di protesta, come qualche anno fa, ma che godono della preferenza di quei cittadini che sono delusi dalla politica di destra e di sinistra.
Questi a venire saranno i mesi in cui si andranno a stilare le liste e Forza Italia nel trapanese potrebbe avere come massima espressione azzurra il senatore Tonino d’Alì, assolto il 23 settembre scorso dalla Corte d’Appello di Palermo, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ha, adesso, tutta la strada spianata per i suoi progetti politici.
Determinante sarà il referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo, se dovesse vincere il NO e, pertanto, la riforma renziana non vedrà la luce, allora in senato ci sarà ancora posto per d’Alì ed altri che vogliono lì concludere il loro corso politico. L’opzione, quella più ventilata, è la candidatura con il paracadute e cioè andare in lista alle regionali, questo vale non solo per forza italia ma anche per il pd e per il psi con i Gucciardi e gli Oddo di turno, e poi fare il salto alle nazionali lasciando, successivamente, il posto libero al primo dei non eletti.
Una politica attuale un po’ confusa che si sta svolgendo all’interno delle segrete stanze dei bottoni.
Sarà una campagna elettorale dura e all’ultimo respiro, le poltrone da occupare adesso saranno solamente 70.